Cronaca
Lunedì 05 Dicembre 2011
Brebemi, fermi 700 lavoratori
I sindacati: si diano loro garanzie
Summit lunedì 5 dicembre all'Ance per tentare di dare risposta ai 700 lavoratori colpiti dal sequestro dei due cantieri Brebemi. Il consorzio Bbm: «Rescisso contratto con la Locatelli, si riaprano i cantieri». I sindacati: «Si diano garanzie ai lavoratori».
Summit fiume all'Ance di Bergamo, lunedì 5 dicembre, tra i sindacati e il consorzio di imprese per scovare una soluzione al problema dei 700 lavoratori, dei quali 300 della «Locatelli Spa» di Grumello del Monte, colpiti dal sequestro di due cantieri della Brebemi.
C'è l'urgenza di dare una risposta ai tanti lavoratori che, dopo lo scandalo dei rifiuti nascosti sotto i cantieri della Brebemi e delle bustarelle, hanno davanti a loro un futuro nebuloso. Hanno partecipato al summit i rappresentati sindacali regionali e provinciali di categoria di Cgil, Cisl e Uil e il Consorzio Bbm.
E i sindacati hanno in pratica invitato il consorzio Bbm, contraente generale per la costruzione dell'autostrada Brebemi, a risolvere in prima persona il problema occupazionale, ricollocando il personale che rischia seriamente di non lavorare per mesi.
Sabato il consorzio Bbm ha presentato istanza di dissequestro per 26 chilometri, ossia per quel tratto dove, secondo accertamenti del consorzio, i camion della Locatelli, accusata di aver posato sul fondo dell'autostrada rifiuti non trattati, non hanno scaricato nulla.
Sabino Del Balzo, direttore del Consorzio Bbm: «Abbiamo consegnato alla magistratura i documenti che attestano come la Locatelli incidesse soltanto per l'1-1,5% sull'intero ammontare dei lavori. E abbiamo anche già rescisso il contratto con la Locatelli, per cui attendiamo fiduciosi di poter riattivare i due cantieri, ma non sappiamo quando avremo risposta dal'autorità giudiziaria».
Si tratta dunque di attendere, ma quanto? Il problema è che non si conoscono i tempi dell'inchiesta, per cui esiste il rischio che molti lavoratori restino senza prospettive imminenti. I sindacati sono preoccupati. E il ricorso agli ammortizzatori sociali potrebbe non essere possibile, dal momento che si tratta di cantieri sotto sequestro, come ha argomentato Marco Di Girolamo, segretario regionale di Fillea-Cgil. Sembra più concreta - secondo l'Ance, reppresentata da Giovanni Gervasoni - l'ipotesi di una cassa integrazione ordinaria che significa 52 settimane a uno stipendio lordo di 1.150 euro lordi al mese.
Del Balzo ha infine ribadito che la situazione non è così critica come viene descritta, portando a sostegno la recente notizia che il Comune di Treviglio già lo scorso agosto aveva chiesto all'Arpa di effettuare controlli su materiale ritenuto sospetto utilizzato proprio per il fondo della Brebemi. «Il Comune dice che è ancora in attesa dei risultati. Ma è impossibile che dopo tre mesi non siano pronti: evidentemente l'Arpa non ha comunicato nulla perché era tutto in regola».
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