Processo per la morte di Salvi
Nodo elettrocardiogramma

Il trattamento sanitario obbligatorio è stato fatto correttamente, e così pure il trattamento farmacologico. Troppo prolungata invece la durata della contenzione, e sarebbe stato necessario un elettrocardiogramma. Parliamo del processo per la morte di Luigi Salvi.

Il trattamento sanitario obbligatorio (Tso) è stato fatto correttamente, e così pure il trattamento farmacologico almeno durante la prima fase del ricovero. Troppo prolungata invece la durata della contenzione, e sarebbe stato assolutamente necessario eseguire un elettrocardiogramma, vista l'età e la patologia del paziente.

Sono questi, in estrema sintesi, i punti chiave della perizia medico legale e psichiatrica svolta dai professori Franco Tagliaro e Carlo Andrea Robotti già in fase di udienza preliminare nel processo per la morte di Luigi Salvi, 66 anni di Bergamo: l'uomo il 21 settembre del 2005, poco prima di un comizio di Romano Prodi in piazza Matteotti, era stato allontanato dai carabinieri per aver dato in escandescenze, e quindi sottoposto a Tso nel reparto di psichiatria dei Riuniti. Lì era morto il giorno successivo.

Per quella morte oggi si trovano a processo, accusati di omicidio colposo, cinque medici del reparto: tre dottoresse, L. D., cinquantenne, F. S., 55 anni (entrambe di Bergamo), e M. A., 49 anni, di Nembro , e due medici, A. P., 54 anni, e G. A., 61 anni, entrambi di Bergamo.

Per la pubblica accusa, non avrebbero tenuto sufficientemente conto della cardiopatia del sessantaseienne e delle sue condizioni generali, in particolare non sottoponendolo a elettrocardiogramma durante il ricovero. Alla scorsa udienza in realtà alcune infermiere del reparto, interrogate sulla vicenda, avevano spiegato che non era stato possibile sottoporre Luigi Salvi a quel tipo di accertamento a causa della sua eccessiva agitazione e del fatto che si dimostrava «oppositivo» e ostile a ogni azione del personale.

I due consulenti hanno però evidenziato come sarebbe stato possibile effettuare l'esame al momento del ricovero, quando si era riusciti anche a fare un prelievo di sangue a Salvi, oppure durante la notte (trascorsa dormendo sotto l'effetto di un sedativo) o ancora al momento del risveglio la mattina del 22 settembre. Prossima udienza il 5 dicembre.

Leggi di più su L'Eco di venerdì 2 dicembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA