Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 01 Dicembre 2011
Rifiuti, carabinieri in Provincia
Pirovano: autorizzazioni regolari
Nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti e la Brebemi e le relative bustarelle, mercoledì i carabinieri hanno acquisito documentazione negli uffici della sede della Provincia e precisamente in quelli del Settore ambiente. Pirovano: autorizzazioni regolari. Ascolta l'audio con il presidente Pirovano.
Nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti e la Brebemi e le relative bustarelle, mercoledì mattina i carabinieri hanno acquisito documentazione anche negli uffici della sede della Provincia e precisamente in quelli del Settore ambiente. Obiettivo i documenti e le autorizzazioni rilasciate all'impresa Locatelli per ricevere e trattare rifiuti nell'impianto-discarica della Biancinella a Calcinate.
Il presidente della Provincia, Ettore Pirovano, non ha avuto problemi nello spiegare che non è una novità che carabinieri e organi inquirenti facciano accertamenti in uffici di un settore delicato com'è quello dell'ambiente in una pubblica amministrazione.
Pirovano ha sottolineato che l'interesse delle forze dell'ordine si è concentrato soprattutto su autorizzazioni di tipo tecnico rilasciate regolarmente al gruppo Locatelli e che la Provincia ha solo l'incarico tecnico, e non politico, di dare autorizzazioni per trattare materiali di scarto. E che comunque il controllo del trattamento di quei materiali, come quello di Calcinate, non è di competenza della Provincia.
Il gruppo consigliare provinciale del Pd è intervenuto nella vicenda con un comunicato stampa. «Chiediamo al presidente del Consiglio provinciale, Roberto Magri, di convocare subito le commissioni congiunte e al presidente Pirovano di venire a riferire su quanto successo e cosa la Provincia intende fare a seguito del sequestro di documenti operato dai carabinieri negli uffici del Settore ambiente nell'ambito dell'inchiesta sulla Brebemi e sulle autorizzazioni rilasciate per il trattamento di rifiuti nell'impianto-discarica di Calcinate».
«Nessuno può permettersi - continua il comunicato stampa - di minimizzare l'accaduto. Chiediamo che venga fatta chiarezza subito, che ci si adoperi perché le responsabilità vengano accertate e che l'intera vicenda non pregiudichi un'opera essenziale per il territorio bergamasco. L'inchiesta in corso deve inoltre spingere chi ha cuore le Istituzioni a lanciare un forte messaggio di attenzione, anche culturale, a tutti i cittadini bergamaschi».
«È per questo che da mesi chiediamo con forza al presidente del Consiglio Provinciale di indire al più presto un incontro aperto tra i consiglieri e le forze della società civile impegnate nella lotta alla criminalità organizzata, coinvolgendo tutte le forze economiche, sociali e sindacali che svolgono un importante ruolo di presidio».
«Ci aspettiamo che tutte le forze politiche presenti in Consiglio lavorino fattivamente per questa proposta abbandonando la posizione di chi, vedi Pirovano, solo pochi mesi fa dichiarava: «La mafia a Bergamo? Non ho mai visto una coppola».
Ascolta l'audio con il presidente Pirovano.
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