Cronaca / Isola e Valle San Martino
Sabato 26 Novembre 2011
«Yara, una ferita ancora aperta
ma il nostro paese è più unito»
«Se proprio dobbiamo trovare un risvolto positivo nella drammatica vicenda di Yara, c'è il fatto che la comunità di Brembate Sopra ora è più unita e ha riscoperto legami che erano stati dimenticati». Diego Locatelli è alla guida di una comunità di quasi 8 mila abitanti profondamente cambiata.
«Se proprio dobbiamo trovare un risvolto positivo nella drammatica vicenda di Yara, di certo c'è il fatto che la comunità di Brembate Sopra ora è più unita e ha riscoperto legami che erano stati dimenticati». Diego Locatelli è alla guida di una comunità di quasi 8 mila abitanti che, nell'ultimo anno, è profondamente cambiata.
«L'atteggiamento nei confronti del dramma di Yara è rimasto lo stesso – spiega il primo cittadino –: grande rispetto da un lato, grande attesa dall'altro. Per questo alle tante persone che, in questi ultimi giorni, mi hanno chiesto di dedicare la palestra o il centro sportivo a Yara, ho risposto che no, non è ancora arrivato quel momento».
Secondo il sindaco Locatelli la comunità non è ancora pronta a un passo del genere: «La storia di Yara ha segnato profondamente Brembate Sopra e, proprio perché è stato un fatto così grave, non siamo pronti a dedicarle il palazzetto, né a organizzare altre iniziative analoghe. La ferita è ancora troppo fresca: dedicandole la palestra sarebbe come cristallizzare un evento che, invece, tutti sentiamo ancora vicino. Proprio come Yara. Il suo ricordo è ancora molto vivo in tutti noi e non ce la sentiamo proprio di dedicarle la struttura sportiva».
A Brembate Sopra l'aria che si respira un anno dopo la scomparsa di Yara è la stessa del novembre scorso: «C'è sempre stato e sempre ci sarà un grande rispetto per i familiari di Yara – sottolinea il sindaco –: abbiamo sempre rispettato la loro riservatezza, perché è lo stesso comportamento che avremmo adottato noi nei loro panni».
Leggi di più su L'Eco in edicola sabato 26 novembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA