Una telefonata nella notte: «Li abbiamo visti, stanno scendendo con gli sci, dritti sotto il colle». Rimbalza a Bergamo, alla base dei soccorsi, la buona notizia sugli alpinisti Walter Nones e Simon Kehrer. I due, da dieci giorni sulla parete Rakhiot del Nanga Parbat, hanno lasciato la cresta dove è tracciata la via Bhul per portarsi su un pianoro attorno ai seimila metri.Quando suona il telefono - è Maurizio Gallo, sul posto tra i soccorritori, organizzati dal centro bergamasco di Agostino da Polenza - sono le 3.45 del mattino in Italia, e le 7.45 in Pakistan. Sul Nanga Parbat il tempo è buono e gli elicotteri dovrebbero raggiungere senza problemi il campo base. Intanto - racconta Gallo - i due italiani «appaiono veloci ma non seguono la via Bhul. Vengono giù dritti, faranno una doppia sul seracco più grande». E poi ancora, nuova telefonata: «Sono sopra il crepaccio più basso - dice l’alpinista - dove si era già scaricata una valanga quindi sul sicuro. Poi è abbastanza facile scendere più in basso perchè trovano dei piani molto buoni attorno ai 5.900 metri».(24/07/2008)
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