Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 23 Novembre 2011
«Adeguare i fondi all'Università»
Mozione leghista in Comune e a Roma
Adeguare il fondo di finanziamento ordinario ai parametri attuali e compensare il decennale sottofinanziamento dell'Università di Bergamo. A richiederlo è la Lega, con una mozione che sarà presentata in Consiglio comunale e un'interrogazione ceh sarà presentata in Parlamento.
Adeguare il fondo di finanziamento ordinario (Ffo) ai parametri attuali e compensare immediatamente il decennale sottofinanziamento dell'Università di Bergamo. A richiederlo, attraverso una mozione che sarà presentata in Consiglio comunale, è Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Frizzoni e coordinatore nazionale del Movimento Universitario Padano.
Ribolla ha informato della situazione emersa della classifica degli atenei «fuorilegge» per il carico di tasse imposto agli studenti, pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano «Il Sole 24 Ore», anche gli onorevoli Giacomo Stucchi e Paolo Grimoldi, che nei prossimi giorni presenteranno un'interrogazione in Parlamento.
«Al top della classifica pubblicata da "Il Sole 24 Ore" c'è l'università di Bergamo - rileva Ribolla, che fa notare che la questione non riguarda solo l'ateneo orobico -, che richiede il 35,5% di contribuzione agli studenti rispetto al finanziamento dello Stato. La legge imporrebbe che le tasse non superino una somma pari al 20% del contributo ricevuto dall'ateneo sotto forma di finanziamento ordinario».
«L'ateneo di Bergamo, però, è anche al secondo posto di un'altra classifica, quella degli atenei che ricevono meno contributi dallo Stato per studente: 2.422 euro a studente contro una media di quattro mila euro a livello nazionale (Sassari 5.376 euro, Siena 7.131 euro). Il sottofinanziamento - spiega Ribolla - è dovuto al fatto che il Fondo di Finanziamento Ordinario viene calcolato su parametri fermi da almeno un decennio».
Lo Stato, pertanto - si legge nell'interrogazione a firma di Grimoldi e Stucchi -, è debitore nei confronti dell'ateneo bergamasco di 15 milioni di euro all'anno su un bilancio di 35 milioni di euro. Evidentemente il tetto imposto dalla legge non verrebbe sforato se il ministero colmasse il sottofinanziamento. Secondo Stucchi e Grimoldi, «le tasse universitarie pagate dagli studenti di Bergamo potrebbero essere ridotte se lo Stato finanziasse in modo adeguato la nostra università. Allo stesso modo, con le ulteriori risorse che sono dovute si potrebbe ampliare ulteriormente l'offerta formativa».
Attraverso l'interrogazione e la mozione viene dunque chiesto che si intervenga affinchè i parametri attuali di ripartizione del fondo di finanziamento ordinario vengano aggiornati, «facendo in modo - conclude l'onorevole Stucchi - che vengano premiate le università virtuose e che gli atenei non abbiano come priorità quella di creare "poltronifici", ma di fornire istruzione, mission primaria di ogni università».
«A questo, si aggiunge il fatto - conclude Ribolla - che la media delle tasse universitarie negli atenei del Nord è notevolmente superiore a quelle degli atenei del centro sud, mentre i finanziamenti statali agli atenei sono in media più elevati al centro-sud rispetto che al nord. Per questo ci auguriamo che il ministro Profumo intervenga anche alla luce del fatto che conosce bene la situazione, comune anche all'ateneo di Torino dove ha ricoperto la carica di rettore».
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