Sola sulla trincea del nuovo ospedale:
diffido Nicora dal firmare il contratto

Continua la dura polemica a distanza tra il consigliere regionale dell'Idv, Gabriele Sola, e il direttore generale dei Riuniti, Carlo Nicora, sui problemi del nuovo ospedale. Sola mercoledì 16 novembre ha diffidato Nicora dal firmare il contratto per la trincea drenante.

Continua la dura polemica a distanza tra il consigliere regionale dell'Idv, Gabriele Sola, e il direttore generale dei Riuniti, Carlo Nicora, sui problemi del nuovo ospedale. Sola mercoledì 16 novembre ha diffidato Nicora dal firmare il contratto per la trincea drenante.

«Un intervento affinché venga tutelato il mio diritto-dovere di espletare correttamente e pienamente il ruolo di consigliere regionale, facendo sì che il "controllato" non si sottragga all'azione del "controllore"». Questo quanto chiede il consigliere regionale dell'Italia dei Valori Gabriele Sola nella lettera inviata al presidente del Consiglio Regionale, Davide Boni.

«Boni è a conoscenza di quanto sta accadendo al nuovo ospedale di Bergamo: ho ritenuto opportuno sollecitare un suo intervento diretto perché rimuova gli impedimenti che, a oggi, mi impediscono di esercitare appieno l'attività di verifica e controllo che mi compete».

«Chiedo dunque, in esecuzione di quanto disposto dall'art. 112, comma 11 del vigente regolamento, che l'Ufficio di Presidenza, avvalendosi delle competenti strutture del Consiglio regionale, provveda ad acquisire la documentazione richiesta».

Sola si riferisce, nello specifico, alla mancata consegna da parte del direttore generale Carlo Nicora delle copie conformi dei verbali del collegio sindacale. «Come già anticipato, procederò a sporgere denuncia per omissione di atti d'ufficio. In sede regionale, però, mi preme sia ristabilita la corretta interpretazione del ruolo dei consiglieri, nello specifico di quelli di opposizione».

«I quali, mi chiedo, se non possono svolgere seriamente il loro lavoro di controllo sull'operato della Giunta e degli amministratori pubblici, che motivo hanno di continuare a sedere, sin troppi lautamente retribuiti, nel parlamento lombardo?».

Parallelamente, il consigliere Sola ha condiviso con gli avvocati Rocco Gargano e Roberto Trussardi l'iniziativa di diffidare Carlo Nicora dal sottoscrivere il contratto per la costruzione della trincea drenante. Firma prevista, secondo notizie di stampa, per giovedì.

«La trincea o è necessaria per evitare le infiltrazioni o non lo è - dicono Rocco Gargano e Roberto Trrssardi -. Fino a pochi mesi fa la Regione ha affermato che le infiltrazioni di acqua nella nuova struttura ospedaliera erano dovute ad una “imperfetta esecuzione delle opere di impermeabilizzazione” da parte dell'impresa esecutrice dei lavori e che la realizzazione della trincea avrebbe risolto i problemi delle infiltrazioni. Pare evidente che in questo caso l'opera non può essere a carico delle casse dell'Azienda Ospedaliera ma ogni onere dovrebbe gravare sull'impresa che ha eseguito – a detta della Regione - erroneamente i lavori. Se invece dovesse risultare che la trincea doveva essere fin dall'inizio prevista come opera indispensabile per abbassare la pressione dell'acqua della falda (come affermato da una perizia del 2002 dello Studio di Ingegneria Ceretti di Milano) dovrebbe farsene carico chi non la previde (sbagliando) in sede progettuale. Infine, se si ritiene (come si afferma da ultimo) che l'opera non sia necessaria, l'esborso da parte dell'azienda ospedaliera di un milioneduecentomila euro sarebbe del tutto ingiustificato. In sintesi: la trincea o non deve essere realizzata perché inutile oppure, se necessaria, per quanto detto non deve gravare neanche per un euro sulle casse dell'Azienda Ospedaliera. Aggiungiamo che non conosciamo le modalità (gara d'appalto?) in base alle quali è stato scelto l'appaltatore».

«Ricordo - aggiunge Sola - che in risposta a una mia interpellanza relativa ai danni per infiltrazioni ed alle opere per porvi rimedio, la Regione Lombardia in data 11.4.2011 affermò che "ogni onere economico derivante dalla problematica in oggetto non potrà in alcun modo ricadere sui soggetti pubblici coinvolti nella realizzazione delle opere del nuovo ospedale". Per quale motivo, alla luce di questo pronunciamento, ora l'Azienda Ospedaliera decide di spendere a cuor leggero soldi dei contribuenti?».

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