Luoghi di culto, no al cambio d'uso
Belotti: stop al proliferare delle moschee

Produce i primi pesanti effetti, la modifica legislativa alla legge regionale 12, voluta dall'assessore al Territorio ed Urbanistica, Daniele Belotti, e votata dal Consiglio Regionale con il collegato di modifica nel febbraio scorso, in materia di regolamentazione dei luoghi di culto.

Produce i primi pesanti effetti, la modifica legislativa alla legge regionale 12, voluta dall'assessore al Territorio ed Urbanistica, Daniele Belotti, e votata dal Consiglio Regionale con il collegato di modifica nel febbraio scorso, in materia di regolamentazione dei luoghi di culto.

Il 27 ottobre scorso, infatti, il Consiglio di Stato, con sentenza n. 5778, esprimendosi sul caso di Giussano (MB), ha sovvertito una precedente sentenza del Tar, dichiarando illegittimo, in assenza di permesso di costruire, il cambio di destinazione d'uso di un'unità immobiliare da commerciale a luogo di culto. Senza titolo abilitativo, infatti, manca anche l'indispensabile verifica di legittimità urbanistica e igienico sanitaria.

«La sentenza del Consiglio di Stato su Giussano - spiega soddisfatto Daniele Belotti - dimostra la validità pratica della nuova norma, che si poneva proprio l'obiettivo di mettere un freno al fenomeno del proliferare dei luoghi di culto mascherati da centri culturali. Sono stati diversi, infatti, i comuni che si sono ritrovati con capannoni artigianali trasformati in affollate moschee, con uno stravolgimento pesante, oltre che della viabilità, anche e soprattutto della vivibilità di interi quartieri, e conseguente vanificazione della pianificazione urbanistica adottata dalle amministrazioni comunali stesse».

«Grazie a questa modifica legislativa - continua l'assessore Belotti - i comuni non saranno più lasciati soli. Essendo infatti i luoghi di culto, a tutti gli effetti, considerati attrezzature destinate a servizi religiosi, possono essere realizzati esclusivamente in ambiti allo scopo individuati nella pianificazione locale e non certo con semplici cambi d'uso in zone residenziali o in capannoni».

«Senza specifiche previsioni di Piano di Governo del Territorio (Pgt) - precisa l'Assessore Belotti - non sarà dunque più possibile insediare liberamente centri culturali con finalità religiose e saranno proprio le Amministrazioni comunali, alle quali viene attribuita la potestà di prevedere, all'interno del Pgt, eventuali cambi di destinazione d'uso, a decidere se e quali spazi assegnare loro».

«La sentenza del Consiglio di Stato - conclude Daniele Belotti - riconosce con fermezza il rigore urbanistico cui devono essere sottosti i luoghi di culto, affinchè, senza distinzione di religione, siano al contempo garantiti "l'incolumità di tutti coloro che frequentano tali luoghi" nonché il coordinato ed equilibrato inserimento nel tessuto urbanistico locale».

Ufficio stampa Daniele Belotti

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