Il medico dell'Asl:
«Oggi è impossibile truffare»

«A Bergamo non esiste certamente un "sistema" che possa generare falsi invalidi: in percentuale, sul nostro territorio i falsi invalidi equivalgono a zero». Parole di Paolo Pelizza, che, in qualità di responsabile del servizio di medicina legale dell'Asl di Bergamo, ha voce in capitolo: sono infatti i servizi di medicina legale dell'Azienda sanitaria ad occuparsi degli accertamenti di invalidità.

«Il caso specifico è nato nei decenni scorsi – osserva Pelizza – quando operavano delle commissioni provinciali non organizzativamente collegate alle Asl. I controlli di invalidità erano distanti anni luce rispetto alle misure adottate successivamente, che, di fatto, oggi impediscono la presenza di falsi invalidi sul nostro territorio e su quello del Nord Italia in generale».

Le commissioni che accertano le condizioni fisiche degli invalidi, spiega Pelizza, «sono composte da un gruppo di medici: quello legale dell'Asl (che funge anche da presidente), il medico della categoria interessata (nel caso dei ciechi, rappresenta la Uic, Unione italiana ciechi), e il medico specialista (in questo caso un oculista). A questi si aggiunge il medico dell'Inps. Per "produrre" un falso invalido – chiosa Pelizza –, più che una commissione si dovrebbe trattare di un'associazione a delinquere».

Le visite delle commissioni, a Bergamo, sono effettuate negli ambulatori dell'Asl, e, nel caso della commissione ciechi nel reparto di oculistica degli Ospedali Riuniti. «L'interessato – spiega il responsabile del servizio di medicina legale – deve produrre una documentazione medica che attesti il suo stato d'invalidità. La commissione, dopo aver esaminato la documentazione, tramite lo specialista verifica la congruità di quanto riportato. Al termine si redige un verbale con la diagnosi e lo stato di invalidità».

I tempi per avere l'assegno dall'Inps non sono rapidi. «Soprattutto – sottolinea Pelizza – da quando l'Istituto si è visto attribuire nuove competenze per l'accertamento dell'invalidità, cecità e sordità civile, handicap e disabilità. Inoltre, da gennaio 2010, la domanda deve essere presentata per via telematica: ciò ha generato ulteriori difficoltà. La domanda va presentata all'Inps, che la "gira" all'Asl, la quale convoca la persona per la visita. A questo punto la documentazione è rispedita all'Inps, che dispone i versamenti: i tempi, rispetto a quando tutto era gestito dall'Asl, si sono allungati».

E se non si è d'accordo con quanto stabilito dalla commissione? «Prima c'era un ricorso amministrativo – conclude Pelizza –, ma è stato abolito e ora l'unica possibilità è la via giudiziaria».

M. Co.

 

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