«Dhl dà lavoro, è da difendere»
I sindacati uniti contro il trasloco

«Purtroppo non è una boutade: la possibilità che Dhl se ne vada a Malpensa esiste, e ci preoccupa parecchio». I sindacati non hanno dubbi: «La presenza di questo courier all'aeroporto di Orio va difesa a tutti i costi».

«Purtroppo non è una boutade: la possibilità che Dhl se ne vada a Malpensa esiste, e ci preoccupa parecchio». Marco Sala della Fit Cgil non ha dubbi: «La presenza di questo courier all'aeroporto di Orio va difesa a tutti i costi». Gli fa eco Saverio Ranieri della Fit Cisl: «La priorità è salvare i posti di lavoro e lo sviluppo stesso dello scalo. Per i dipendenti diretti c'è comunque la possibilità di un trasferimento in altra sede, ma per gli indiretti non ci sono speranze».

Salvate il soldato Dhl, insomma. Impedendo che a fine 2013 lasci dopo 27 anni Orio, cedendo così alle lusinghe di Sea e di Malpensa. Sul piatto ci sono quasi 1.300 posti di lavoro e una realtà strategica per lo scalo e l'economia bergamasca in generale. Ma è innegabile che i voli courier siano anche nel mirino dei vari Comitati che si battono contro lo sviluppo incontrollato di Orio, vuoi per la rumorosità che per un traffico prevalentemente notturno. «Il problema dell'impatto ambientale c'è e nessuno lo può nascondere», ammette Sala: «Ma nessuno può pensare che si risolva con la dipartita dei courier». «E alla fine - continua -per l'ambiente impattano molto di più quelli di Ryanair: non a caso la situazione è oggettivamente peggiorata dal 2002 in qua da quando cioè gli irlandesi sono sbarcati ad Orio»

«Cerchiamo di fare sistema», è la considerazione di Sala: «Sacbo ha tutto l'interesse a mantenere qui Dhl, il sindacato pure. La partita è ancora aperta e delicata, ma tutti potrebbero avere convenienza a restare qui. Certo, bisogna convincere i vertici di Deutsche Post che stanno su a Bonn ed avere tutti uno spirito maggiormente collaborativo.

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