Caduto «fantasma» nel 1918
Il nipote ricostruisce la sua fine

Sui monumenti ai caduti di Caravaggio manca un nome, quello di Giulio Francesco Severgnini, a quanto risulta il più giovane caravaggino morto soldato durante la Prima guerra mondiale. La scoperta di questa dimenticanza si deve al nipote Umberto Sesini.

Sui monumenti ai caduti di Caravaggio manca un nome, quello di Giulio Francesco Severgnini, a quanto risulta il più giovane caravaggino morto soldato durante la Prima guerra mondiale. La scoperta di questa dimenticanza si deve al nipote Umberto Sesini, che aveva sentito parlare spesso di quello zio morto in guerra all'età di 18 anni.

«Il suo nome l'anno scorso - racconta - l'ho ricercato su un fascicolo, datato 1981, in cui erano raccolti i nomi dei soldati morti dalle Guerre di indipendenza fino alla Seconda guerra mondiale. Ma non l'ho trovato. Pensavo a una dimenticanza. Allora ho guardato sulle lapidi e i monumenti della città a ricordo dei caduti, ma anche qui non appariva».

Le prove che lo zio era scomparso in guerra c'erano: una cartolina, una lettera, un permesso di libera uscita e una medaglia che era stata trovata in un vecchio portafogli. Sesini ha quindi avviato una sua personale ricerca, durata circa tre mesi, riuscendo infine a dimostrare che anche il suo familiare, seppellito non si sa quando nel cimitero della città, deve essere annoverato fra i soldati caravaggini caduti durante la Prima guerra mondiale.

E anche ricordato «come il più giovane caduto - tiene a sottolineare - non solo della Prima ma anche della Seconda guerra mondiale». Severgnini fu chiamato alle armi il 21 marzo del 1918 all'età di 17 anni e morì il 22 ottobre 1918 a Spilamberto nel Modenese.

Alla fine il foglio matricolare è stato rintracciato dall'Archivio di Stato di Milano e poi inviato all'Archivio di Stato di Bergamo al quale Sesini rivolge «un grande ringraziamento». Il documento conferma che Severgnini è morto, a 18 anni e un mese, quando ancora era un soldato. La sua non è stata una morte sul campo da battaglia. Mentre si trovava a Spilamberto è stato contagiato da una malattia chiamata «febbre spagnola» che non gli ha lasciato scampo.

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