Tangenziale est, Corsaro dà l’ultimatum

Tangenziale est, Corsaro dà l’ultimatumL’assessore regionale: «Il Comune decida entro 15 giorni oppure revocheremo il finanziamento». Ma Palafrizzoni chiede un incontro a Formigoni. Obiettivo: dirottare i fondi solo sul primo tratto

Tempo scaduto. La Regione ha fatto partire il conto alla rovescia per i finanziamenti della Tangenziale est. La decisione è stata presa ieri pomeriggio al termine di un faccia a faccia tra l’assessore regionale alle Infrastrutture Massimo Corsaro e i suoi dirigenti. Dopo aver fatto il punto della situazione l’ultimatum del Pirellone è stato messo nero su bianco, e spedito direzione Palafrizzoni.

Quasi contemporaneamente, però, dal lato del Comune è partita un’altra lettera: la richiesta di un incontro con il presidente della Regione Roberto Formigoni. Lo conferma il sindaco Roberto Bruni: «Cercheremo di fare il punto della situazione». Che tradotto significa salvare i 17 milioni e 250 mila euro di finanziamento del Pirellone e deviarli sulla prima parte della Tangenziale est, quella dalla Fiera Nuova a Borgo Palazzo, che il Comune pare propenso a realizzare.

Ma i toni della lettera di Corsaro non sono molto possibilisti. Anzi. L’assessore alle Infrastrutture fa riferimento a un precedente incontro del 1° ottobre con il dirigente dei Lavori pubblici, Dario Tadè (il firmatario della determina di rescissione del contratto con la Cavalleri di Dalmine) e si rileva «come i lavori della Tangenziale non sono ancora stati avviati». E fuori dal dettato ufficiale della lettera, Corsaro ricorda anche «che Tadè si era riservato di fornirci entro 15 giorni una relazione dettagliata in merito. Attualmente non ci è pervenuto nulla».

Morale, la lettera pone un chiaro aut-aut al Comune: «Dovendo pertanto procedere secondo quanto stabilito dal comma 5 dell’articolo 3 della legge 31 del 1996 in tema di revoca del contributo regionale si invita il Comune di Bergamo ad optare o meno per la conservazione del contributo finanziario regionale per la realizzazione integrale del progetto relativo alla Tangenziale est di Bergamo dall’Asse interurbano alla provinciale 35 (Comune di Torre Boldone), 1° lotto, 2° stralcio funzionale». E quella parolina «integrale» sembra essere messa lì apposta per bloccare ogni tentativo di Palafrizzoni di deviare il contributo solo su un tratto dell’opera.

La missiva prosegue con l’ultimatum vero e proprio: «Si avvisa che qualora entro 15 giorni dal ricevimento della presente, il Comune di Bergamo non fornisca indicazioni a riguardo - assumendo altresì formale impegno ad avviare entro data certa i lavori in oggetto - dandone debita comunicazione alla Regione, oppure fornisca riscontro alla presente in modo parziale e/o elusivo, si procederà agli adempimenti di legge con provvedimento della Giunta regionale». Leggi revoca del finanziamento con tanti saluti a Palafrizzoni.

Nella lettera Corsaro fa riferimento al comma 5 della 31/96, ed è un passaggio-chiave: «Il comma dispone che i lavori per la realizzazione di progetti finanziati debbano iniziare entro i termini previsti dal piano finanziario presentato al Nucleo di valutazione, pena la revoca del contributo stesso, adottato previo diffida ad adempiere con provvedimento della Giunta regionale, da comunicare al Consiglio entro 5 giorni», spiega Corsaro. Ma attenzione, Palafrizzoni ha già ricevuto una diffida in merito, seppure nella versione centrodestra, quella guidata da Cesare Veneziani. Un passo indietro: quando il Comune ha inviato richiesta di contributo alla Regione (agosto 2002) la tempistica prevedeva l’avvio dei lavori nel novembre 2003. Ed è su questa scadenza si è basato il parere favorevole del Nucleo di valutazione regionale, nel novembre 2002.

Il 31 dicembre 2003, però, il Comune fa sapere alla Regione che i lavori non potranno partire prima del maggio 2004: otto giorni dopo la Regione diffida Palafrizzoni ad avviare i lavori entro la nuova scadenza. «Quindi il Comune era già stato diffidato, e siamo ora nella posizione di decidere o meno se procedere alla formale revoca del contributo in forza del comma 5», conclude l’assessore. A meno che da qui a 15 giorni Palafrizzoni non comunichi il via ai lavori, oppure che l’incontro con Formigoni non cambi le carte in tavola.

(23/10/2004)

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