Negozianti sul «piede di guerra»
Mercatanti in fiera, c'è la rivolta

Il carrozzone dei Mercatanti ha sollevato l'ira di gran parte dei negozianti delle vie del centro. Il caos logistico, l'invasione della passeggiata cittadina con tende di ogni forma e colore ha portato alla raccolta di circa 80 firme che chiedono si ponga rimedio a un situazione arrivata ormai «al limite»: «Chiediamo all'assessore Enrica Foppa Pedretti di bloccare la calendarizzazione degli eventi che bloccano il traffico e limitano quei pochi parcheggi presenti».

E anche Gigi Parma, vicepresidente provinciale di Ascom-Fipe (la categoria dei bar) dice di aver raccolto «alcune istanze della categoria, che lamenta, in questa occasione, l'utilizzo dei bar solo come bagno pubblico, senza nessun vantaggio o incremento lavorativo».

A coordinare la raccolta firme Michele Garufi, titolare dell'omonimo esercizio con sede in via XX Settembre, che dopo aver sopportato la situazione di disagio per due anni, qualche giorno fa ha deciso di intraprendere un'azione concreta, consultando in primis gli esercenti. E in men che non si dica, ben 80 insegne storiche di via XX Settembre, via Sant'Orsola, via Tasso, via Sant'Alessandro e via Tiraboschi, si sono unite alla protesta, aggiungendo tanto di timbro e firma sul documento che è stato inviato a Palafrizzoni e alle associazioni di categoria.

I commercianti non usano mezzi termini, la situazione non è più tollerabile: «Sta esplodendo una vera e propria rivolta contro bancarelle e affini, feste e festicciole, gare, concerti» spiega Michele Garufi, sottolineando come questo tipo di iniziative vadano contro gli interessi dei negozianti, «già massacrati da spese fisse e che ci troviamo a far da contorno alle bancarelle. La proposta dei firmatari del documento è quella di spostare questo tipo di manifestazioni in altri luoghi della città.

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