Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 07 Ottobre 2011
Gli studenti protestano in centro
«Così si massacra l'istruzione»
Una manifestazione improvvisata di circa trecento studenti per le vie del centro ha causato grande traffico in città, e anche nelle principali arterie d'ingresso a Bergamo, e la mobilitazione di polizia e vigili urbani. La protesta contro i tagli alla scuola. Situazione ora normale.
Una manifestazione improvvisata di circa trecento studenti per le vie del centro ha causato grande traffico in città, e anche nelle principali arterie d'ingresso a Bergamo e la mobilitazione di polizia e vigili urbani. Gli studenti hanno protestano contro i tagli alla scuola. La situazione è progressivamente rientrata nella normalità.
I ragazzi, con lo striscone di «Movimento studentesco», hanno sfilato in corteo da piazzale Marconi, si sono fermati a Porta Nuova per un sit-in e poi sono ritornati ancora in viale Papa Giovanni XXIII per fermarsi all'istituto Vittorio Emanuele. Nel mirino le politiche del governo sulla scuola pubblica e anche i rincari del biglietto Atb. Ecco il testo del volantino distribuito in corteo.
«Il Mondo intero è travolto da una fortissima crisi economica causata da banche, speculatori e dalla casta politica da loro controllata. Davanti a questa crisi i governi di tutto il mondo, quello italiano compreso, hanno reagito con politiche di sacrifici e tagli ai servizi pubblici, tutto a scapito di coloro che la crisi non l'hanno né causata, né voluta: lavoratori e studenti».
«Allo stesso modo Confindustria usa pretestuosamente la crisi per distruggere i diritti dei lavoratori, in particolare il contratto nazionale, mentre aumentano gli stipendi milionari dei manager delle più importanti società della borsa di Milano».
«Così continua il massacro al welfare, a cominciare dall'istruzione pubblica. Tra il 2009 e il 2011 i tagli alla scuola pubblica sono stati di 8 miliardi e 13 milioni di euro, mentre tra il 2012 e il 2014 veranno tagliati circa 14 miliardi. Nonostane ciò, le scuole private continuano a beneficiare dei finanziamenti, diretti e indiretti, di cui hanno sempre beneficiato».
«Quando si vedono i partiti di maggioranza e opposizione rifiutare categoricamente l'ipotesi di tagliare le spese militari e di tassare i beni del Vaticano, risulta evidente che attualmente non c'è, tra le maggiori forze politiche, una credibile alternativa e che siamo sottoposti al governo unico delle banche e degli speculatori, che ci farà sprofondare in altre più profonde crisi».
«L'Alternativa siamo noi! In questa situazione di estrema tragicità diventa vitale per studenti e lavoratori unirsi e combattere attraverso proposte contro questo governo incapace e per rovesciare questo sistema malsano incentrato sul profitto dei soliti pochi a scapito della popolazione!».
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