Cromo esavalente in falda
Arrivano i soldi dalla Regione
La bonifica dal cromo esavalente (cromo VI) della falda acquifera del territorio compreso fra Verdellino e Treviglio potrà iniziare: è di 1.150.000 euro lo stanziamento della Regione per il progetto di bonifica.
La bonifica dal cromo esavalente (cromo VI) della falda acquifera del territorio compreso fra Verdellino e Treviglio potrà iniziare. Un annuncio fatto diverse volte da quando nell'agosto 2009 l'inquinamento è stato reso noto dall'Arpa (agenzia regionale per la protezione dell'ambiente). Ma poi mai seguito da fatti concreti. Stavolta invece si è certi: al Comune di Ciserano la Regione ha comunicato la firma del decreto per il concreto stanziamento di 500.000 euro con il quale si potrà iniziare ad aspirare dalla falda acquifera l'acqua inquinata.
Sale quindi a circa 1.150.000 euro lo stanziamento della Regione per il progetto di bonifica per il quale si era inizialmente parlato di un costo di 5.000.000 di euro. Progetto man mano ridimensionato anche perché nel frattempo l'Arpa ha rilevato che sta ottenendo buoni risultati la bonifica avviata dalla Cromoplastica di Verdellino una delle aziende ritenute responsabili dell'inquinamento.
Nelle scorse settimane i Comuni con la falda inquinata da cromo VI, Verdellino, Arcene, Ciserano, Castel Rozzone e Treviglio, avevano alzato la voce chiedendo alla Regione di stanziare i fondi per partire in tempi brevi con l'aspirazione dell'acqua inquinata. Con i 500.000 euro stanziati il Comune di Ciserano ora potrà indire il bando di gara per scegliere la ditta che dovrà dare il via alla bonifica. «Verranno installate – spiega l'assessore al Territorio di Ciserano Natale Zucchetti – pompe aspiranti a tre piezometri e al pozzo del campo prova realizzati sul territorio di Ciserano a sud di via Solferino». Questa barriera avrà il compito di intercettare il cromo VI che da Verdellino si espande verso Treviglio e Castel Rozzone. Quando le pompe inizieranno ad aspirare l'acqua verrà subito analizzata. Se avrà concentrazioni inferiori ai 200 microgrammi verrà scaricata in una roggia già individuata altrimenti sarà necessaria l'installazione di un impianto di depurazione non compreso nel contributo regionale di 500.000 euro. <+titolino>Controlli regolari <+tondo><+togli_rientro>Compreso invece la realizzazione di un secondo pozzo. «La sua realizzazione ci è stata richiesta direttamente dalla Regione – spiega Zucchetti – dal quale però non si inizierà subito ad aspirare l'acqua. Indicazioni su come e quando lo dovremo mettere in funzione le avremo più avanti».
Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 7 ottobre
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