Cronaca
Domenica 02 Ottobre 2011
Valle Imagna: spazzini da Salerno
per i sacchi di cinque Comuni
Novità in arrivo per la raccolta dei rifiuti in cinque comuni della Valle Imagna. Da fine ottobre, infatti, a Berbenno, Sant'Omobono Terme, Brumano, Rota d'Imagna e Strozza il servizio verrà effettuato da una nuova impresa: la salernitana General Enterprise.
Novità in arrivo per la raccolta dei rifiuti in cinque comuni della Valle Imagna. Da fine ottobre, infatti, a Berbenno, Sant'Omobono Terme, Brumano, Rota d'Imagna e Strozza il servizio verrà effettuato da una nuova impresa: la General Enterprise con sede a Teggiano, in provincia di Salerno.
La ditta si è aggiudicata l'appalto della convenzione «Valle Imagna Pulita» dopo la gara indetta dal Comune di Berbenno (capofila della convenzione) alla scadenza del contratto con la «Sangalli Giancarlo e C.» di Monza. I cinque comuni della convenzione hanno complessivamente circa 8.000 abitanti, pari a 6.140 utenze, delle quali 2.650 sono case di villeggiatura. Il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento costerà circa 1.353.000 per nove anni, pari a 153.600 euro all'anno. Entrambe le cifre saranno soggette solo all'aumento Istat.
Alla gara d'appalto hanno partecipato solo due ditte: il Consorzio stabile Eco-Med con sede a Gela (Caltanissetta) e appunto la General Enterprise di Salerno. La gara era stata vinta provvisoriamente dall'impresa siciliana, che però è stata esclusa perché i documenti presentati non erano conformi al bando di gara. Anche la seconda classificata inizialmente era stata esclusa per motivi tecnici, ma ha presentato ricorso al Tar di Brescia, che è stato accolto.
Soddisfatto Claudio Salvi, sindaco di Berbenno, che sottolinea: «L'impresa salernitana che svolgerà il servizio nei nostri cinque comuni opera da diverso tempo nel settore della raccolta rifiuti e attualmente ha in appalto la raccolta dei rifiuti solidi urbani in 50 comuni nella provincia di Salerno e Rieti. Proprio nel Salernitano la percentuale della raccolta dei rifiuti differenziati è molto alta».
Leggi di più su L'Eco di domenica 2 ottobre
© RIPRODUZIONE RISERVATA