Cronaca
Sabato 01 Ottobre 2011
Tombe e una lapide romana
Emerge il passato di Astino
Gli archeologi hanno acceso una torcia sul passato più remoto di Astino. Gli scavi per ora sono limitati alla chiesa del Santo Sepolcro, che nella versione attuale risale al XVIII secolo. Sono emerse le precedenti vite della chiesa.
Gli archeologi hanno acceso una torcia sul passato più remoto di Astino. Gli scavi per ora sono limitati alla chiesa del Santo Sepolcro, che nella versione attuale risale al XVIII secolo. Sono emerse le precedenti vite della chiesa: le basi delle tre absidi della versione romanica (le parti terminali della chiesa, dove si trova l'altare) e l'abside, sempre circolare, ma più piccola, posta a nord che apparteneva a una chiesa precedente quella romanica.
Una chiesa, un piccolo oratorio? Non è ancora dato di sapere. Quello che è certo è che l'abside in questione risale perlomeno al X secolo, all'epoca Ottoniana. Ma potrebbe anche essere precedente. Soprattutto considerando che sotto la sagrestia, nel lato sud della chiesa, è stato rinvenuto un lungo e massiccio muro, ancora in fase di scavo, la cui apparenza è quella delle costruzioni tardo romane.
Queste scoperte hanno rilanciato la domanda: quando davvero Astino è diventato luogo di culto? I lavori sono condotti dalla ditta Archeo Studi Bergamo, di cui è responsabile Maria Grazia Vitali. Lungo il lato nord, appena oltre l'ingresso, sono stati rinvenuti i resti del vescovo Silvestro de Ambivere, abate del monastero, morto nel 1511.
Al recupero ha collaborato l'antropologa Alessandra Mazzucchi. La lastra che ricopriva la tomba era una lapide romana: sul lato nascosto è stata scoperta un'iscrizione databile al primo secolo che cita il seviro (una carica onorifica) Blaesius.
Dice la sovrintendente ai beni archeologici della Lombardia, Raffaella Poggiani Keller: «Questo di Astino è un sito di particolare interesse. Le indagini archeologiche vengono sviluppate in armonia con il resto del cantiere, i lavori non sono stati bloccati».
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