Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 29 Settembre 2011
Anziani, il 31% vive da solo
ma più del 6% non ha amici
L'85% dichiara uno stato di salute almeno soddisfacente, e il 90% si dichiara autosufficiente nella vita quotidiana; il 3,1% che si dichiara non autosufficiente, il 31,2% vive da solo (è il 13% a livello nazionale), ed il 6,3% che non ha amici.
La FNP di Bergamo, in collaborazione con il Censis, ha compiuto, durante lo scorso anno, un'indagine su 1.700 anziani residenti in provincia realizzando così una fotografia dettagliata della loro condizione nei comuni del territorio bergamasco, relativamente alla percezione delle propria condizione e alle relazioni, allo stato di salute e al rapporto con i servizi sanitari, alla condizione economica attuale e alle prospettive, al ruolo degli anziani nelle reti familiari e nelle comunità e al giudizio degli anziani sui diversi aspetti della propria vita nei rispettivi territori.
«Particolare attenzione – si legge in una nota del Censis - è stata data alla condizione delle donne anziane, alle differenze tra i vari macroterritori della provincia, e anche alle idee per migliorare la condizione dei longevi nella provincia».
I risultati della ricerca sono stati presentati giovedì 29 settembre, in un convegno alla Fiera di Bergamo, durante il quale molti aspetti della vita anziana sono stati analizzati in una tavola rotonda alla quale parteciperanno il direttore generale del Censi Giuseppe Roma, il direttore dell'Inps Tullio Ferretti, il direttore generale della Banca Popolare di Bergamo Giuseppe Masnaga, il consulente della Comunità Montana dei Laghi Benvenuto Gamba, Maddalena D'Angelo, del Dipartimento Politiche Sociali della Cisl, e Francesco Locati, direttore sociale dell'Asl di Bergamo.
L'introduzione ai lavori è stata fatta da Fausto Gritti, segretario generale della Fnp orobica, e le conclusioni saranno di Ferdinando Piccinini.
I principali risultati dicono che gli anziani della Bergamasca «sono uno straordinario giacimento di risorse, competenze, energie, voglia di fare e progettualità potenziale e già oggi hanno un ruolo essenziale nelle reti relazionali locali. L'86,6% valuta positivamente la propria condizione ed il 64,1% ha un orientamento positivo per il futuro; l'82% si definisce utile agli altri, il 74,6% libero di fare quello che desidera».
«Attualmente, circa tre quarti degli anziani svolge attività di attività di supporto a favore di nipoti e figli, e in particolare il 36% circa si occupa direttamente dei nipoti, il 28,8% contribuisce regolarmente con i propri soldi ed il 23,2% ha finanziato spese importanti e l'11,6% si rende disponibile per la gestione della casa, per piccoli lavoretti, per disbrigo di pratiche burocratiche. Per quasi il 24% degli anziani le attività di supporto a figli e nipoti sono aumentate negli ultimi due anni. Il 51% degli anziani svolge attività di volontariato, quota nettamente superiore al dato nazionale».
L'85% dichiara uno stato di salute almeno soddisfacente, e il 90% si dichiara autosufficiente nella vita quotidiana; il 3,1% che si dichiara non autosufficiente, il 31,2% vive da solo (è il 13% a livello nazionale), ed il 6,3% che non ha amici. Per più di un quarto degli anziani il reddito non basta a coprire le spese mensili.
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