Treviglio, Pezzoni fa il bilancio:
«Scelte errate per l'ex Upim»

«Per noi l'intervento è una scelta che si dimostra sempre più errata. Che senso ha aprire una "succursale centrale" della biblioteca, non indicare i costi di gestione, salvare le vecchie strutture in cemento, imponendo pesanti costi di consolidamento?».

Al Consiglio comunale in programma a Treviglio oggi e domani non sarà presente il sindaco Giuseppe Pezzoni, che ha affidato al vicesindaco Juri Imeri e alla Giunta la conduzione della seduta consiliare. Un'assenza giustificata quella di Pezzoni che però consente di cogliere l'occasione per un primo bilancio dell'attività amministrativa, a quattro mesi dall'affermazione elettorale della coalizione di centrodestra Lega Nord-Pdl.

«Credo debbano essere i cittadini a tracciare i bilanci – osserva il sindaco Pezzoni – ma posso dire che siamo intervenuti su alcune aree con prontezza ed efficacia, avviando da subito un dialogo concreto e costante con l'intera città»

Che Comune ha ereditato dalla precedente amministrazione di centrosinistra?
«Un Comune molto stressato; stiamo ricostruendo le condizioni per un'azione che veda il coinvolgimento di tutto il personale. Quanto ai conti, la Giunta precedente ha rifiutato l'ammissibilità di un referendum sull'alienazione delle farmacie sostenendo che questa vendita era essenziale per gli equilibri di bilancio. Però i lavori dell'ex Upim sono partiti, finanziati con un mutuo che aumenta l'indebitamento mentre le coerenza avrebbe dovuto portare ad agire altrimenti».

Come avete accolto «l'eredità» dei lavori sull'edificio ex Upim?

«Per noi l'intervento è una scelta che si dimostra sempre più errata. Che senso ha aprire una "succursale centrale" della biblioteca, non indicare i costi di gestione, salvare le vecchie strutture in cemento, imponendo pesanti costi di consolidamento? Perché parlare di "trasparenza" dell'edificio quando la sovrintendenza ha imposto dei vetri fumé per mitigare l'impatto del progetto vincente? È l'avvio dei lavori una scelta sbagliata, figlia della fretta e di una certa prepotenza politica. La stiamo correggendo: vogliamo un edificio vivo che si sostenga economicamente».

Come reperirete i fondi per completare la sistemazione dell'ex edificio commerciale?
«Alieneremo altro patrimonio comunale, non strumentale all'attività amministrativa. Faremo un'opera che possa valorizzare le moltissime risorse "ingessate" a disposizione del Comune, creando una città più bella, coesa e solidale».

Leggi tutta l'intervista a Giuseppe Pezzoni su L'Eco in edicola giovedì 29 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA