Nuovo Gleno, anche polo di ricerca:
un progetto con l'università di Pavia

Non solo casa di cura e servizi sociali, ma un vero e proprio polo geriatrico e di ricerca. È ciò che diventerà la nuova struttura della Fondazione Santa Maria Ausiliatrice. Del Nuovo Gleno si è parlato nel convegno al Teatro Sociale, in occasione del bicentenario.

Non solo casa di cura e servizi sociali, ma un vero e proprio polo geriatrico e di ricerca. È ciò che diventerà la nuova struttura della Fondazione Santa Maria Ausiliatrice. Un intento che è emerso – e sta per concretizzarsi – in occasione del convegno al Teatro Sociale, organizzato dalla Fondazione nell'ambito dei festeggiamenti per il bicentenario.

«Il futuro della medicina è guardare alla Geriatria, l'invecchiamento della popolazione e tutto ciò che questo comporta è un fenomeno che la scienza non può non considerare – ha spiegato il professor  Antonio Dal Canton, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Pavia -. La nostra università, eccellenza del mondo accademico, ha l'opportunità di collaborare con una realtà importante come la Fondazione Santa Maria Ausiliatrice e il suo nuovo polo geriatrico. Credo che l'intraprendenza di questa vostra città, Bergamo, possa darci vitalità e mezzi di formazione in cambio di competenze professionali e mediche di altissimo livello».

Sulla futura collaborazione tra l'Università di Pavia e il nuovo Gleno è intervenuto anche Francesco Currò, vice presidente della Fondazione Santa Maria Ausiliatrice: «I lavori per il nuovo Gleno procedono in modo rapido, avremo presto una nuova struttura a cui dobbiamo dare un'anima grande, superando il concetto della sola e mera erogazione di servizi sociali, per andare verso la ricerca e la scienza geriatrica, in accordo tra l'altro con il nuovo piano sanitario regionale. In quest'ottica si inserisce il coinvolgimento dell'Università di Pavia, in un progetto che stiamo ancora mettendo a punto, ma che porterà al nuovo Gleno competenze mediche e formazione bilaterale».

Sono intervenuti poi sul tema specifico delle criticità geriatriche e della cosidette cure intermedie: il prof. Antonio Dal Canton, Ordinario di Nefrologia, preside della facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Pavia, direttore dell'UO complessa di nefrologia e dialisi dell'IRCCS Policlinico S. Matteo; il prof. Giovanni Ricevuti, prof. Ordinario di Geriatria, direttore della Scuola di specialità di Medicina d'Urgenza e segretario della scuola di specializzazione in Geriatria, Direttore della divisione di Geriatria  dell'IDR S.Margherita di Pavia (ASP), Delegato del Rettore per il progetto Erasmus e Socrates per gli scambi di studio internazionali di studenti e laureati della Facoltà di medicina; il prof. Maurizio Bejor, prof associato di medicina Fisica e Riabilitativa, segretario della scuola di specialità in medicina Fisica e Riabilitativa e del corso di laurea in Fisioterapia, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Riabilitazione specialistica dell'IDR S. Maria Nascente di salice Terme e Membro del Board del polo Lombardia1 della fond. Don Gnocchi, membro della commissione Cardiocerebrovascolare della regione Lombardia; il dr Johan Schoeman, responsabile dell'ambito della riabilitazione psichiatrica e del disturbo mentale dell'anziano del South Essex Bedfordshire and Luton Partnership NHS Trust, importante struttura di raccordo tra l'ospedale ed il territorio del sud est dell'inghilterra e sede universitaria.

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