Morì nel cantiere dell'ospedale:
il processo sbarca a Sassari

Sono bastati pochi minuti e due firme per mettere la parola fine alla vicenda del mancato riconoscimento dell'indennità, da parte dell'Inail, alla vedova di Mario Soggiu, operaio 56enne di Alghero morto sul lavoro a Bergamo nel 2009 nel cantiere del nuovo ospedale.

Sono bastati pochi minuti e due firme per mettere la parola fine alla vicenda del mancato riconoscimento dell'indennità, da parte dell'Inail, alla vedova di Mario Soggiu, operaio 56enne di Alghero morto sul lavoro a Bergamo nel 2009 nel cantiere del nuovo ospedale.

Davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Sassari si sono presentati Maria Grazia Serra, legale della Cgil di Alghero (in rappresentanza di Luigi Mariani, avvocato del sindacato bergamasco che tutela i familiari dell'operaio), e Anna Maria Cocco, dell'Ufficio legale dell'Inail di Sassari.

È bastato spiegare al giudice che l'Inail, dopo aver negato per due anni il riconoscimento di quella che tecnicamente è definita rendita alla famiglia dell'operaio, lo scorso luglio ha invece cambiato idea e già in sede amministrativa ha dato il via libera alla liquidazione della prestazione.

Un tempo lunghissimo, per Mariangela Stoccoro, la vedova di Soggiu, e per le sue due figlie, che si sono ritrovate senza alcuna fonte di reddito. Un tempo necessario, secondo l'ufficio legale dell'Inail, per avere risposte certe su dinamica e luogo dell'incidente e attendere i primi esiti del procedimento penale avviato dalla Procura di Bergamo, che il 2 febbraio scorso ha disposto il rinvio a giudizio per i responsabili dei lavori del cantiere di costruzione della nuova struttura sanitaria.

L'esito, secondo la Cgil, è scontato.

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