Pd, tour nelle stazioni contro i tagli
Martina e Barboni vicini ai pendolari

Una campagna per dire no ai tagli al trasporto pubblico locale contenuti nella manovra correttiva appena approvata in Parlamento. È questa l'iniziativa del Pd lombardo, «preoccupato per il taglio drammatico delle risorse».

Una campagna per dire no ai tagli al trasporto pubblico locale contenuti nella manovra correttiva appena approvata in Parlamento. È questa l'iniziativa del Pd lombardo che giovedì 15 settembre ha tenuto un presidio in Stazione Centrale a Milano per illustrare le ragioni della propria «fortissima preoccupazione per il taglio drammatico delle risorse».

«La Lombardia ha bisogno di nuove corse e non di tagli – denunciano i consiglieri regionali bergamaschi del Pd Maurizio Martina e Mario Barboni –. Gli oltre 600 mila cittadini che viaggiano in treno per lavoro e per ragioni di studio non possono essere nuovamente colpiti da una politica che non investe e, anzi, deprime il trasporto ferroviario. Il 27, grazie a un'iniziativa dell'opposizione, saremo in Consiglio regionale a discutere gli esiti della manovra sul bilancio regionale. In quella occasione auspichiamo che tutte le forze politiche facciano sentire in modo unitario la propria voce su temi rilevanti come questo».

«Un anno fa – ricordano i consiglieri – siamo stati in tutte le stazioni lombarde per documentare lo stato di degrado delle strutture che accolgono i viaggiatori. Oggi siamo pronti a tornare per difendere il trasporto pubblico da tagli insostenibili e ingiustificati. In quella sede invitiamo i parlamentari di PDL e Lega, che hanno votato questa manovra, a venire con noi per spiegare le ragioni della loro scelta, che rischia di portare a un drammatico taglio delle corse o a una nuova impennata del costo di biglietti e abbonamenti».

Il Pd richiama anche agli impegni assunti a più riprese dalla Regione per il miglioramento del servizio, che sarebbe stata condizione dell'ultimo aumento di biglietti e abbonamenti, in vigore dal primo di agosto, che sommato a quello di febbraio ha portato ad un +23% in soli sei mesi. I miglioramenti, accusa il Pd, non ci saranno, né sul fronte della puntualità, né del comfort, né dell'offerta in generale di nuove corse. «Viaggiare non è un lusso ma una necessità - sostiene il Pd -, e per questo occorre fermare gli aumenti, favorire la concorrenza tra operatori sulle tratte ferroviarie e garantire più investimenti per portare finalmente il trasporto ferroviario lombardo ai livelli di qualità garantiti negli altri Paesi europei».

© RIPRODUZIONE RISERVATA