Cronaca
Martedì 13 Settembre 2011
Stezzano, rubati soldi e documenti
in casa dell'arcivescovo Bonicelli
Erano destinati a gente bisognosa, ma i soldi sono finiti nelle tasche di uno o forse più ladri. Il bottino non è stato ancora quantificato con esattezza, ma si tratta di una cifra importante. Nel mirino dei ladri l'arcivescovo Gaetano Bonicelli.
Erano destinati a gente povera e bisognosa, ma i soldi sono finiti nelle tasche di uno o forse più ladri. Il bottino non è stato ancora quantificato con esattezza, ma si tratta di una cifra importante. Gente senza scrupolo ha così colpito due volte: la prima rubando dalla casa di un arcivescovo, la seconda a coloro ai quali quei denari – frutto di sacrifici di benefattori ignoti e anche di risparmi dell'alto prelato – erano destinati. Un furto odioso. E assieme ai soldi se ne sono andati anche i documenti e un portafogli.
Il colpo è stato messo a segno sabato 10 settembre a Stezzano, nella palazzina a fianco del Santuario della Madonna dei Campi, dove risiedono mons. Gaetano Bonicelli, arcivescovo emerito di Siena e alcune religiose. L'alto prelato nel pomeriggio è sceso dal suo appartamento posto al secondo piano dell'edificio per recarsi nella Cappella per un momento di preghiera.
Durante quei minuti, i soliti ignoti sono riusciti ad entrare nella sua abitazione e dopo aver rovistato un po' ovunque, fra cassetti della scrivania e armadi, hanno messo le mani su una busta contenente il denaro e sul portafogli dell'arcivescovo, all'interno del quale vi erano carta d'identità, patente, tesserino sanitario, carta d'argento, carta di credito e altri documenti importanti.
“Spiace veramente per quei soldi sottratti proprio mentre mi sono assentato per andare a pregare in Cappella – dice mons. Bonicelli -. Generalmente una volta al mese riesco a mandare delle offerte ad alcune persone bisognose. Stavolta non sarà così, ma sono rimasto turbato da questo episodio. Fra l'altro non comprendo perché almeno i documenti non siano stati lasciati al loro posto. Si può sempre rimediare, magari mettendoli in qualche luogo dove li possa riavere”.
Si, sì può sempre rimediare. E chissà che il malvivente non possa magari ravvedersi, sapendo che quei soldi servivano a chi – certamente – aveva più bisogno.
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