Obbligatori ma non selettivi
«Impegnativi» i test d'ingegneria

Si sono svolti martedì mattina a Dalmine, nella sede dell'Università, i test d'ingresso per la Facoltà di Ingegneria. Le prove sono obbligatorie per tutti gli studenti che intendono iscriversi ma non sono selettivi.

Si sono svolti martedì mattina a Dalmine, nella sede dell'Università, i test d'ingresso per la Facoltà di Ingegneria. Le prove sono obbligatorie per tutti gli studenti che intendono iscriversi (a tutte e quattro le specializzazioni: edile, gestionale, informatica, meccanica) ma non sono selettivi. In caso di mancata «promozione», però, lo studente deve frequentare corsi propedeutici di recupero e sostenere ulteriori esami che accertino una preparazione adeguata; potrà dunque iscriversi e frequentare le lezioni ma non sostenere gli esami dei corsi in cui è risultato insufficiente.

La prova infatti si articola in cinque parti: matematica 1, logica, fisica, chimica e matematica 2, per un totale di ottanta quesiti da svolgere in due ore e mezza (trenta minuti obbligatori per ogni settore). Al test si sono presentati più di 500 candidati equamente distribuiti tra le quattro specializzazioni. Il test poteva essere sostenuto anche online ma solitamente poche decine di giovani optano per questa opzione.

Mentre gli studenti sono impegnati nella prova i professori spiegano che «il test serve soprattutto ai ragazzi per capire se hanno effettivamente scelto l'indirizzo giusto: capita spesso che la maggioranza degli studenti non risulti idonea e debba ricorrere agli esami di recupero. Il livello dei test è medio-alto: è chiaro che per frequentare i corsi di questa facoltà servano delle conoscenze molto buone, ma nelle domande vengono ripresi argomenti che sono previsti nel programma delle scuole superiori dunque tutti dovrebbero essere all'altezza».

Al termine della prova però i volti parlano chiaro e sono in disaccordo con quanto detto dai professori. Le parole di Michele Piantoni, 21 anni diplomato come perito informatico lo confermano: «Non era affatto semplice: il livello delle domande era piuttosto difficile e io sono partito con l'handicap di non aver mai studiato fisica e chimica». Ilaria Fumi, 18 anni, appena diplomatasi a un liceo Scientifico, è parzialmente d'accordo col compagno e dice: «Speravo in qualcosa di più abbordabile. Tuttavia sono riuscita a fare buon uso delle conoscenze acquisite alle superiori e me la sono cavata». Mirko Agazzi non è per nulla fiducioso: «Ho avuto parecchie difficoltà in matematica nonostante esca da uno Scientifico. Fisica è andata male, per fortuna per chimica c'erano solo poche domande». Matteo Pendezza, 19 anni è più sorridente e positivo: «In matematica me la sono cavata bene, in chimica anche, mentre per fisica ho avuto qualche problema».

Federico Biffignandi

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