Cronaca / Bergamo Città
Sabato 03 Settembre 2011
Uno scontrino su 4 non è battuto
Così Palafrizzoni scopre gli evasori
I dati relativi all'evasione fiscale nella Bergamasca crescono. Negli uffici comunali di Bergamo è stato messo a punto uno strumento informatico tutto «made in Bg», in grado di scovare posizioni sospette e segnalarle al Fisco.
Da un lato lo Stato taglia i trasferimenti agli enti locali, dall'altro li invita a reperire risorse attraverso la lotta all'evasione fiscale. Oggi al Comune che riesce a stanare i furbetti va il 50 per cento delle somme recuperate dal sommerso. In futuro – se passerà l'emendamento alla Finanziaria presentato giovedì dal governo – l'introito per le casse municipali salirà al 100 per cento.
Considerato che nella Bergamasca – secondo l'ultimo bilancio della Guardia di finanza – nei soli primi 5 mesi del 2011 non sono state pagate imposte su 1,5 miliardi di euro, il bacino da cui attingere per cercare di rimpinguare i magri bilanci sembra quasi un oceano.
In questa attività il Comune di Bergamo già da tempo si è attrezzato, primo in Lombardia (nel 2009) ad aderire all'invito dell'Agenzia delle Entrate a collaborare nel contrasto all'evasione. Tanto che oggi Palafrizzoni fa scuola in questo campo a diversi Comuni – da Varese a Brescia, per citare i più grossi – che hanno chiesto di poter osservare da vicino come lavora l'Ufficio tributi.
Negli uffici comunali è stato messo a punto uno strumento informatico tutto «made in Bg», in grado di scovare posizioni sospette e segnalarle al Fisco.
Nel primo anno e mezzo di collaborazione con l'Agenzia delle Entrate – dicono gli ultimi dati resi noti – erano stati scoperti così oltre 60 evasori, con un recupero di 1,6 milioni di euro per l'Erario (di cui oltre 500 mila «guadagnati» dal Comune).
L'emendamento presentato in settimana dal governo offre ai municipi anche la possibilità di pubblicare online la dichiarazione dei redditi dei cittadini. A Bergamo si farà? «Non è una novità assoluta – commenta il sindaco, Franco Tentorio – di certo si tratta di una forma di trasparenza, che è sempre utile. Ma ancora nulla è deciso e in ogni caso sarà la Giunta, eventualmente, a doversi pronunciare».
Intanto i dati relativi all'evasione fiscale nella Bergamasca crescono. I numeri – riferiti agli ultimi bilanci dei controlli della Guardia di finanza – dicono che in terra orobica nel 2010 non sono state pagate le tasse su 2,5 miliardi di euro e che uno scontrino fiscale su 4 non viene battuto. Nei soli primi 5 mesi del 2011 i miliardi «fantasma» sono già 1,5. A ciò si aggiungano, nello stesso periodo di riferimento, 129 milioni di euro di Iva non pagata, 6 milioni di ritenute d'acconto non versate e 235 lavoratori in nero scoperti.
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