Il delitto senza un colpevole:
«Chiedo giustizia per mio marito»

«L'assassino di mio marito deve pagare. Il caso non si può chiudere, così, senza un colpevole. Chiedo di insistere». È sbalordita e incredula, nel suo bar di via Carducci, Huilan Xu, la moglie di Leping Zhou, ucciso il 24 luglio dell'anno scorso.

«L'assassino di mio marito deve pagare. Il caso non si può chiudere, così, senza un colpevole. Chiedo di insistere nelle indagini anche nel nome dei miei due figli che chiedono giustizia per il loro papà». È sbalordita e incredula, nel suo bar di via Carducci, Huilan Xu, la moglie di Leping Zhou, il titolare cinese che nella notte del 24 luglio dell'anno scorso era stato ucciso a pochi metri dal locale, accoltellato all'addome per l'incasso della giornata.

La notizia dell'archiviazione del caso a 12 mesi di distanza ha preso in contropiede la moglie che sulle indagini in corso, da mesi, era all'insaputa di tutto: «Mi ha chiamato poco fa un'amica segnalandomi la notizia, ma non avevo capito nulla e sono caduta dalle nuvole – ha raccontato da dietro al bancone –. Solo leggendo il giornale ho scoperto che, a meno di clamorosi colpi di scena, l'assassino non avrà mai un nome. Io non posso accettarlo e continuo a credere più di prima che lo troveranno. Non mi arrendo e chiedo di insistere a cercare e capire».

La moglie di Leping non si arrende anche perché nell'inchiesta della squadra mobile un sospettato, comunque, c'è sempre stato. Si tratterebbe di un nordafricano che avrebbe saltuariamente frequentato il locale per giocare alle slot machines.

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