Bambini intossicati in colonia
a Cervia: sospetti su una frittata

Stavano trascorrendo le vacanze a Pinarella di Cervia, ma dalle spiagge sono finiti in ospedale: dopo una cena, infatti, sono rimasti intossicati. La disavventura è capitata a 38 bambini bergamaschi e bresciani, tra i 10 e i 14 anni.

Stavano trascorrendo le vacanze a Pinarella di Cervia, ma dalle spiagge sono finiti in ospedale: dopo una cena, infatti, sono rimasti intossicati. La disavventura è capitata a 38 bambini bergamaschi e bresciani, tra i 10 e i 14 anni, che stavano soggiornando in una colonia del litorale ravennate.

Fortunatamente l'intossicazione alimentare - al centro dei sospetti c'è una frittata di verdure - non ha avuto conseguenze gravi: l'Ausl di Ravenna ha infatti precisato che i ragazzini sono stati tutti dimessi nel giro di 24 ore. E che, visto che finivano il turno vacanze venerdì, sono già tutti rientrati a casa.

A quanto si è potuto apprendere sabato sera quando la notizia è arrivata anche a Bergamo, tutto è successo nella notte tra mercoledì e giovedì. Dopo i primi sintomi di vomito e diarrea (senza però stati febbrili) che si sono manifestati tra la mezzanotte e le 3,30, i bimbi colpiti dall'intossicazione sono stati distribuiti in ambulanza negli ospedali di Ravenna, Cervia, Faenza, Lugo, Forlì e Cesena.

Gli altri ospiti della colonia - che conta in tutto una quarantina di accompagnatori oltre a 180 ragazzi - non hanno invece accusato malori. Non sono stati resi noti i comuni di provenienza dei ragazzini. L'Ausl ha subito disposto verifiche nella colonia, soprattutto nelle cucine, definite «in discreto stato».

A scopo precauzionale, è stata disposta una pulizia straordinaria. In attesa dei risultati della analisi, Loris Bevilacqua, responsabile del servizio Profilassi Malattie Infettive dell'Ausl di Ravenna, ha ipotizzato che potrebbe essersi trattato di una «tossinfezione alimentare» legata a un particolare batterio, il «Bacillus cereus». Tra le possibili cause di veicolazione, una frittata di verdure servita a cena.

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