Cronaca / Hinterland
Mercoledì 13 Luglio 2011
Madonna dei Campi: 500 ragazzi
a piedi a Stezzano per l'Apparizione
«Alle nostre tavole frettolose non si prega più. Abbiamo sempre tante cose da fare e non c'è tempo per pregare. Invece, le nostre case, le nostre famiglie e la nostra quotidianità devono diventare grembo di preghiera che nutre la fede e la speranza».
«Alle nostre tavole frettolose non si prega più. Abbiamo sempre tante cose da fare e non c'è tempo per pregare. Invece, le nostre case, le nostre famiglie e la nostra quotidianità devono diventare grembo di preghiera che nutre la fede e la speranza, capace di cambiare noi stessi e perciò anche le giornate nostre e quelle della storia».
Con una Messa solenne, celebrata martedì sera all'esterno del santuario della Madonna dei Campi, il vescovo Francesco Beschi ha chiuso le celebrazioni del 425° anniversario dell'Apparizione. Numerosi, intensi e partecipati i diversi momenti della festa dell'Apparizione, evento clou che vede unite la comunità religiosa e civile.
Anche le numerose aziende del territorio chiudono i battenti per un giorno. «Il santuario è un'oasi spirituale - sottolinea il parroco don Mauro Arizzi -. Ogni giorno dell'anno giungono persone a pregare e si accostano al sacramento della Riconciliazione».
La giornata di martedì ha visto migliaia di fedeli, giunti con ogni mezzo. Il santuario è anche un'oasi verde e molti fedeli giungono in bicicletta da numerose località. Come da tradizione, la Messa delle 10,30 ha visto la partecipazione di circa 500 ragazzi del Cre. Bellissimo e commovente il colpo d'occhio del loro arrivo insieme ad animatori, genitori e ai due curati don Angelo Cortinovis e don Manuel Lodetti.
Molto partecipata anche la Messa delle 17.30, ora dell'Apparizione, presieduta dallo stezzanese monsignor Giampietro Masseroli, segretario del vescovo Francesco Beschi, che ha ricordato il 20° di ordinazione. Alla sera la Messa solenne presieduta dal vescovo, con i lumini accesi sotto i porticati e tante persone presenti, fra cui il sindaco Elena Poma. «Maria è immagine della preghiera - ha detto monsignor Beschi -. Diventiamo noi stessi una preghiera vivente. Si dice che preghiamo soprattutto nel bisogno. Cominciamo anche dal bisogno, per avvolgere di preghiera tutta la giornata».
Leggi di più su L'Eco di mercoledì 13 luglio
© RIPRODUZIONE RISERVATA