Legambiente: aumenti tariffari
ingiustificabili e inaccettabili

Il nuovo aumento delle tariffe del 9% previsto dal 1° agosto è ingiustificato. Negli ultimi 10 anni le tariffe ferroviarie sono cresciute del 41% contro una crescita dell'inflazione del 21%. Lo evidenzia Federconsumatori Lombardia in uno studio.

Il nuovo aumento delle tariffe del 9% previsto dal 1° agosto è ingiustificato. Negli ultimi 10 anni le tariffe ferroviarie sono cresciute del 41% contro una crescita dell'inflazione del 21%, 20 punti in più dell'inflazione effettiva. I contributi pubblici alle ferrovie regionali (FS e FNM), sempre in questo periodo, sono aumentati del 61%, da 233 milioni/anno a 375 milioni/anno, mentre l'offerta di treni (la produzione ferroviaria) è cresciuta solo del 30%, da 29 milioni di treni/km l'anno a 37,8 mil treni/km.

Le risorse pubbliche trasferite alle ferrovie sono cresciute più che proporzionalmente rispetto alla crescita dell'offerta. Ciò dimostra gravi inefficienze ed alti costi di produzione che non possono essere colmati solo dai pendolari con aumenti stellari delle tariffe, ma necessitano invece una gestione competitiva del servizio resa però impossibile dagli assetti monopolistici in cui si trova Trenord, la nuova concentrazione monopolista nata tra la fusione delle FS con le FNM.

Anche i tagli della legge finanziaria al trasporto locale di 82 milioni l'anno non giustificano gli aumenti perché la Regione, proprietaria di Trenord, li ha scaricati prevalentemente, 58 milioni, sulle autolinee e solo i 24 milioni rimanenti hanno interessato le ferrovie. Questi, limitati, tagli alle ferrovie sono già stati compensati dall'aumento del 10% del febbraio scorso.

Gli standars di servizio sono troppo distanti da quelli europei è per questo che il nuovo aumento del 9% è inaccettabile.

Dario Balotta
Responsabile trasporti Legambiente della Lombardia

© RIPRODUZIONE RISERVATA