La mafia le uccise il figlio 12enne
Pensa a Yara e scrive a sua madre

Franca Castellese, moglie del pentito Santino Di Matteo, madre del 12enne Giuseppe rapito e poi ucciso nel tentativo di costringere il marito, coinvolto nella strage di Capaci, a ritrattare le accuse a mafiosi di Cosa Nostra ha scritto una lettera alla mamma di Yara.

Era il 1993 quando a Franca Castellese, moglie del pentito Santino Di Matteo, rapivano il figlio dodicenne Giuseppe nel tentativo di costringere il marito, coinvolto nella strage di Capaci, a ritrattare le rivelazioni e le accuse a numerosi mafiosi di Cosa Nostra. Due anni di prigionia prima che il bambino venisse strangolato e poi sciolto in una vasca di acido nitrico dagli uomini del boss Giovanni Brusca. Un atto disumano, crudele, insostenibile. Il prezzo pagato dal padre per non aver taciuto. Il prezzo pagato per essere passato dalla parte del nemico.

Ed è proprio questa mamma, segnata negli occhi e nel cuore dalla tragedia più grande, a stringere in un abbraccio attraverso una lettera Maura la mamma di Yara Gambirasio. Franca Castellese le ha scritto una lettera di conforto, se di conforto si può parlare. Una lettera particolare che andrà ad unirsi alle decine e decine che tanti studenti, da Bagheria a Paternò, hanno scritto per lenire il dolore dei genitori di Yara e che verranno portate a Brembate il 30 giugno.

Leggi la lettera di Franca Castellese su L'Eco di Bergamo del 19 giugno

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