Cittadinanza negata al pakistano
Palosco ha sospeso l'ordinanza
Il Comune di Palosco ha sospeso «in via cautelativa» l'ordinanza che imponeva al cittadino immigrato di dimostrare di disporre di un reddito annuo non inferiore ai 5mila euro per avere la residenza. L'ordinanza era stata emanata nel 2008.
Il Comune di Palosco ha sospeso «in via cautelativa» l'ordinanza che imponeva al cittadino immigrato di dimostrare di disporre di un reddito annuo non inferiore ai 5mila euro per avere la residenza. La sospensione dell'ordinanza (che era stata emanata dal sindaco leghista Massimo Pinetti nel 2008) è arrivata tre mesi dopo la sentenza del Tribunale di Bergamo che, accogliendo il ricorso della Fiom Cgil per il caso di Ashraf Tahir (ex operaio e disoccupato di origine pakistana che a giugno dello scorso anno si era visto negare la residenza dal sindaco di Palosco perché aveva un reddito inferiore ai 5mila euro), aveva stabilito che un immigrato non può essere discriminato sulla base del reddito.
«Siamo quasi vicino alla fine di questa vicenda. Finalmente il Comune ha attuato ciò che aveva stabilito il giudice, interrompendo una pratica discriminatoria e ingiusta», commenta Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia. Per definire conclusa la vicenda di Palosco, però, bisogna ancora aspettare la decisione del Tribunale che si deve pronunciare sul ricorso presentato lo scorso aprile dal sindaco Pinetti.
Nel reclamo contro la sentenza, Pinetti sostiene che il giudice civile del Tribunale di Bergamo non ha potere di intervenire sulle ordinanze pubbliche. «Non si comprende tutto questo accanimento nei confronti dei cittadini stranieri da parte del Comune - conclude Rota -, tanto più che a Palosco non c'è una situazione di emergenza per quanto riguarda l'immigrazione».
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