Ordinazioni

Un evento di grande gioia e speranza per la Chiesa di Bergamo. Domani alle 17, in Cattedrale, nel corso di una solenne Concelebrazione eucaristica, il vescovo Francesco Beschi ordinerà sacerdoti tredici diaconi del Seminario diocesano. Questi i loro nomi e le parrocchie di provenienza: don Gabriele Bonzi di San Pellegrino Terme, don Daniel Boscaglia di Cologno al Serio, don Alex Carlessi di Sedrina, don Giovanni Crippa di Pontida, don Daniele Filippoli di Cavernago, don Gianpaolo Ghisleni di Bonate Sotto, don Morris Pagnoncelli di Bottanuco, don Simone Pelis di Pedrengo, don Davide Perico di Azzano San Paolo, don Lorenzo Quadri di Torre de? Roveri, don Mattia Ranza di Fino del Monte, don Davide Rota Conti di Torre Boldone e don Francesco Sanfilippo di Nembro. «Non abbiate paura di farvi servi ? scrive il vescovo sulle pagine di ?Alere?, il periodico del Seminario diocesano, porgendo i suoi auguri agli ordinandi ?. Lo Spirito del Signore vi faccia gustare la trepidazione di questi giorni e la bellezza di quel giorno che non tramonterà più nella nostra esistenza. Siete accompagnati dall?affetto e dalla preghiera mia, delle vostre famiglie che abbraccio, del Seminario, di tutta la nostra Chiesa».
Il rito delle ordinazioni sarà contrassegnato da momenti molto intensi. Il corteo ? formato dal vescovo, dai sacerdoti concelebranti, dagli ordinandi e dai parroci delle parrocchie native e in quelle dove hanno prestato il servizio pastorale ? entrerà processionalmente in Cattedrale. Dopo le letture, il rito dell?ordinazione entrerà nel vivo. Il primo momento sarà la presentazione degli ordinandi, chiamati per nome da monsignor Pasquale Pezzoli, rettore del Seminario. Risponderanno con il loro «Eccomi!», segno della volontà di accogliere il dono del sacerdozio. Poi si disporranno davanti al vescovo, a cui il rettore del Seminario chiederà la loro ordinazione sacerdotale. Dopo l?omelia, gli ordinandi si disporranno nuovamente davanti al vescovo per le interrogazioni sugli impegni a cui sono chiamati: volontà di esercitare per sempre il ministero sacerdotale, predicare la Parola di Dio, insegnare la fede cattolica, celebrare i Sacramenti, pregare assiduamente, consacrare la vita per la salvezza degli uomini. Ogni ordinando si avvicinerà poi al vescovo, promettendo «filiale rispetto e obbedienza» a lui e ai suoi successori.
Seguirà un altro momento intenso. Gli ordinandi si prostreranno a terra, mentre l?intera assemblea intonerà le Litanie dei Santi, segno della convocazione in preghiera della Chiesa di ogni tempo. Successivamente, mentre l'assemblea canterà il «Veni Creator», il vescovo imporrà le mani sul loro capo, segno della trasmissione dello Spirito, recitando poi la preghiera di ordinazione. Da questo momento saranno sacerdoti per sempre. Il gesto verrà ripetuto da tutti i concelebranti. Il passo successivo sarà la vestizione degli abiti sacerdotali, cioè la stola e la casula, con cui esternamente si manifesterà il loro ministero nelle azioni liturgiche. Quindi il vescovo ungerà col sacro Crisma le loro mani, per indicare la particolare partecipazione al sacerdozio di Cristo, «l?unto dal Padre in Spirito Santo», mentre l?assemblea canterà «Tu sei sacerdote in eterno». Poi il vescovo metterà il calice con il vino e la patena con il pane nelle loro mani, segno della centralità dell?Eucaristia nella vita del prete. Successivamente, i neosacerdoti scambieranno un abbraccio di pace con il vescovo e con gli altri concelebranti. La Messa delle ordinazioni sacerdotali vede sempre la presenza di una foltissima assemblea, composta da genitori, parenti, amici e comparrocchiani dei preti novelli, ma anche da semplici fedeli, che vogliono testimoniare la loro vicinanza a un momento fondamentale nella vita della diocesi. Domenica i preti novelli celebreranno la loro prima Messa nelle parrocchie di provenienza.
Carmelo Epis

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