Conciliazione famiglia-lavoro:
rimborsi per i servizi all'infanzia

Al via in questi giorni l'adesione degli operatori per l'infanzia alla Filiera della Conciliazione. Le adesioni vengono raccolte dall'Azienda sanitaria locale di Bergamo, con sede in via Gallicciolli 4. A disposizione un portafoglio di un milione di euro.

Per dare una risposta concreta ed efficace ai bisogni delle famiglie e dei giovani lavoratori, Regione Lombardia sta mettendo in campo una serie di iniziative e di interventi destinati sia alla persona (voucher per le madri lavoratrici, anche libere professioniste, per acquisto di servizi per la prima infanzia), sia all'impresa, con servizi di consulenza e accompagnamento, oltre a voucher premianti per l'assunzione di madri escluse dal mercato del lavoro o in condizioni di precarietà.

A disposizione un portafoglio di un milione di euro, stanziato dalla Regione per favorire lo sviluppo di iniziative legate all'erogazione di servizi destinati alla conciliazione dei tempi famiglia-lavoro. Il progetto era stato formalizzato lo scorso aprile dall'assessore all'Ambiente, Energia e Reti della Regione Lombardia Marcello Raimondi, che ha sottoscritto con il direttore generale dell'Asl Mara Azzi, il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, l'assessore provinciale all'Istruzione, Formazione e Sicurezza sul lavoro Enrico Zucchi, un delegato del presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti e la Consigliera provinciale di parità Sara Zinetti, l'Accordo che ufficializza l'insediamento del Tavolo di indirizzo a livello provinciale.

L'obiettivo è appunto quello di creare anche a Bergamo – assieme a Mantova, Monza, Brescia, Cremona e Lecco - una "rete territoriale", che affianchi e supporti l'azione di Regione Lombardia per una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

In particolare, i contributi saranno erogati sotto forma di dote di 1.600 euro (voucher di 200 euro al mese per una durata di 8 mesi), destinati a madri lavoratrici che non usufruiscono del part-time presso piccole e medie industrie e micro imprese, e a madri libere professioniste (con la priorità alle monomandatarie). La dote copre il periodo dal rientro dall'astensione obbligatoria dal lavoro e può essere richiesta non oltre il compimento del primo anno di età del figlio. Il voucher è un vero e proprio rimborso (fanno fede i documenti giustificativi di spesa) per l'utilizzo di servizi per l'infanzia che aderiscono al progetto.

Al riguardo, l'Asl di Bergamo sta in questi giorni contattando gli operatori attivi sul territorio bergamasco, pubblici o privati, perché aderiscano alla Filiera della Conciliazione e permettano così alle madri di usufruire del voucher regionale (per informazioni: [email protected]). La domanda per ottenere la Dote dovrà essere effettuata direttamente dalle madri presso i Distretti Socio Sanitari dell'ASL . Gli indirizzi degli sportelli e i tempi saranno comunicati a breve.

"La famiglia - ricorda l'assessore regionale Marcello Raimondi - si trova sempre più spesso a sostenere gran parte del peso dell'assistenza di anziani e bambini, confermandosi nella nostra provincia la colonna portante del sistema di welfare. A fronte di questo decisivo ruolo la famiglia però vive, attualmente, momenti di grande difficoltà, soprattutto se lavorano entrambi i genitori”.

"Nella logica dell'Accordo Conciliazione, basato sul partenariato e la collaborazione - precisa Raimondi – sono previste iniziative concrete per far fronte a queste difficoltà emergenti. E' necessario però fare rete tra tutti i soggetti, pubblici e privati, sia dal punto di vista delle progettualità da realizzare che per quanto concerne le risorse. Solo in questo modo sarà possibile evitare una frammentazione degli interventi e consentire realmente di mettere in atto azioni concrete”.

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