Boltiere, uno dei presunti killer
era stato curato in ospedale

Uno dei due fratelli calabresi fermati per l'omicidio di Mario Gaspani, era uscito ferito dalla colluttazione con la vittima e s'era rivolto a un ospedale per farsi medicare. È un altro dei tasselli che hanno portato i carabinieri a Salvatore e Bruno Antonio Luci.

Uno dei due fratelli calabresi fermati per l'omicidio di Mario Gaspani, era uscito ferito dalla colluttazione con la vittima e s'era rivolto a un ospedale per farsi medicare. È un altro dei tasselli che hanno portato i carabinieri a Salvatore e Bruno Antonio Luci, il primo di 41 anni e residente a Boltiere, il secondo di 37 abitante a Calvenzano.

Per chi indaga sarebbero loro i responsabili della morte del 57enne intermediario nel commercio d'auto, ucciso con 27 coltellate la notte fra il 25 e il 26 marzo nella sua villa a Boltiere. Nei confronti dei fratelli ci sarebbero altri indizi, tra cui proprio il sangue sgorgato dalla ferita procuratasi da uno di loro: tracce ematiche che sono state ritrovate sul luogo del delitto.

I Luci sono considerati gli esecutori materiali. Stando alle accuse, pagati (pare 10 mila euro a testa) da mandanti che avevano interesse a eliminare il 57enne. I due, difesi dall'avvocato Roberto Bruni, durante l'interrogatorio di convalida si sono avvalsi delal facoltà di non rispondere.

Il gip Bianca Maria Bianchi non ha convalidato il fermo per mancanza del pericolo di fuga, ma, rilevando i gravi indizi di colpevolezza, ha disposto che i fratelli restino in cella. Il delitto non sarebbe conseguenza di una vendetta maturata nel mondo degli affari, ma - per gli investigatori - sarebbe stato commissionato da persone molto vicine alla vittima a cui faceva gola il suo patrimonio.

Leggi di più su L'Eco di venerdì 13 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA