Teleriscaldamento, nuovi lavori
A metà dell'opera per fine anno

Lo sviluppo del teleriscaldamento a Bergamo proseguirà fino al 2018, ma con quest'anno si dovrebbe superare un primo traguardo: le tubazioni raggiungeranno infatti l'estensione di 40 chilometri, la metà dei circa 80 in programma.

Lo sviluppo del teleriscaldamento a Bergamo proseguirà fino al 2018, ma con quest'anno si dovrebbe superare un primo traguardo: le tubazioni raggiungeranno infatti l'estensione di 40 chilometri, la metà dei circa 80 in programma.

Già dal mese di settembre dello scorso anno è iniziato tra il Comune di Bergamo e A2A un preciso lavoro di pianificazione per ridurre al minimo i disagi al traffico.

Gli scavi più importanti sono stati programmati nei mesi estivi, approfittando della chiusura delle scuole e del traffico ridotto per le ferie. I lavori sono organizzati in sottofasi, in modo da occupare, di volta in volta, singoli tratti delle strade interessate. Verranno impiegate fino a 11 squadre in contemporanea e sono previsti anche turni di lavoro notturno. Con i 20 cantieri del 2011 la rete di tubazioni verrà estesa di 8 chilometri, passando dagli attuali 32 a 40. Come già negli anni scorsi, il Comune di Bergamo e A2A hanno programmato una costante campagna di comunicazione per informare sull'andamento dei lavori.

Ad oggi sono oltre 250 gli edifici cittadini già collegati alla rete del teleriscaldamento per una volumetria complessiva di oltre 3,4 milioni di metricubi. L'obiettivo è di arrivare, a regime, a coprire più di un terzo degli edifici cittadini, con un risparmio di energia pari a 19 mila tonnellate equivalenti di petrolio.

Il progetto di teleriscaldare la città di Bergamo è stato avviato nel 2005 con l'entrata in funzione della prima centrale di cogenerazione Carnovali che, collegata alla rete di distribuzione del centro cittadino, insieme alla Centrale di produzione semplice Cavour forniva il calore ai principali edifici pubblici ed ai primi edifici privati.

Tra il 2005 e la fine del 2009 sono stati posati oltre 25 Km di doppia tubazione per collegare la zona del centro al nuovo impianto cogenerativo di Goltara e servire le zone ovest e sud ovest della città. Entro il 2018 è prevista la posa di oltre 100 km di tubazioni, distribuite su gran parte del territorio cittadino, in modo da poter servire con il teleriscaldamento più di un terzo degli edifici, per una volumetria complessiva di circa 10 milioni di metri cubi ed un risparmio di energia primaria pari ad oltre 19 mila tonnellate equivalenti di petrolio.

A regime saranno serviti con il teleriscaldamento più di15 milioni di metri cubi di edifici. Il calore verrà prodotto con impianti cogenerativi alimentati da gas metano, dotati dei migliori sistemi di abbattimento e controllo emissioni inquinanti. La cogenerazione, a parità di servizi erogati, consente un risparmio di energia primaria nell'ordine del 20-30% rispetto alla produzione disgiunta di elettricità e di calore.

Nei pdf allegati il programma dei lavori per il 2011 e gli interventi in Via Locatelli - Via Pinamonte e Via Bono - Via Bono tratto Via Pinamonte/Via David


Cos'è il teleriscaldamento - Il teleriscaldamento è un servizio di distribuzione urbana di calore, con produzione centralizzata: è un servizio mediante il quale il calore per riscaldamento ambienti, e produzione acqua calda sanitaria, viene distribuito all'utenza direttamente sotto forma di acqua calda, inviata per mezzo di tubazioni interrate. L'impianto di teleriscaldamento risulta schematicamente composto da una centrale di produzione del calore, in genere una centrale di cogenerazione con produzione contemporanea di energia elettrica e calore o una centrale di recupero calore da termovalorizzazione rifiuti o combustione di biomassa, da una rete di trasporto e distribuzione e da una serie di sottocentrali (scambiatori) ubicate nei singoli edifici che rendono possibile l'utilizzo del calore all'interno degli edifici. Il trasporto del calore, dalla centrale ai punti di consegna presso i singoli edifici della città o del quartiere, avviene mediante acqua calda o surriscaldata (cioè a temperatura >100 °C) posta in circolazione entro due condotte interrate (una di mandata e una di ritorno), posate sotto le sedi stradali. L'acqua circola in circuito chiuso, mantenuto in pressione dal sistema di pompaggio. In ciascun edificio la caldaia viene disattivata e sostituita da un semplice scambiatore di calore, a mezzo del quale l'energia termica e' ceduta all'impianto di distribuzione interna dell'edificio, che rimane inalterato. Il servizio di teleriscaldamento si configura quindi, a livello del cliente finale, come fornitura di energia termica, misurata a contatore, già direttamente utilizzabile, in quanto non è la fornitura di un combustibile che deve essere trasformato in calore con le relative perdite dovute ai rendimenti di trasformazione.

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