Cronaca
Mercoledì 11 Maggio 2011
Più attenzione alle fonti rinnovabili
Dal Pirellone nuove linee guida
Entro l'estate la Lombardia si doterà di nuove linee guida per la gestione di tutte le fonti energetiche rinnovabili. Lo ha annunciato l'assessore bergamasco regionale all'Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi.
Entro l'estate la Lombardia si doterà di nuove linee guida per la gestione di tutte le fonti energetiche rinnovabili. Lo ha annunciato l'assessore bergamasco regionale all'Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi, nel corso del Seminario «Nuove Energie, Nuova Economia: Etica, Tecnologia, Sostenibilità» organizzato dalla Fondazione Lombardia per l'Ambiente.
«La Lombardia è la regione leader nelle rinnovabili in Italia - ha detto Raimondi - e dobbiamo rispondere a questo forte interesse da parte di cittadini e imprese con una regolamentazione il più possibile chiara, semplice, e che dia delle tempistiche certe». La possibilità per le Regioni di emanare proprie linee guida sulle rinnovabili è prevista dal Decreto del Governo del settembre 2010.
Regione Lombardia sarebbe la prima in Italia ad intervenire nel settore con una riforma organica: «Stiamo discutendo ad ampio raggio con tutti - ha spiegato - dagli operatori del settore agli altri enti locali, per avere un quadro il più possibile condiviso e faremo in modo da ricomprendere tutti i tipi di fonti rinnovabili».
La Regione vuole partire da questo concetto: meno energia si consuma (o si spreca), meno si inquina. Questo è particolarmente vero nel settore del riscaldamento civile, che incide in Lombardia per più del 30% sull'emissione di particolato fine nell'aria. «Si è puntato molto anche sulla geotermia, ossia sulla possibilità di usare l'acqua prelevata con sonde dal terreno per riscaldare e raffrescare - spiegano dal Pirellone -. Possibilità interessanti le offre anche il fotovoltaico, a patto però che vengano rispettate tutte le fasi della 'vita' del pannello, dalla realizzazione al suo corretto smaltimento finale, e che non si speculi ad esempio a danno dei terreni agricoli».
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