Strangolò la «ex» alla Celadina
Dovrà scontare 13 anni e 4 mesi

È stata ridotta in appello da sedici a tredici anni e quattro mesi la condanna per omicidio volontario nei confronti di Massimiliano Pippia, il ventiquattrenne accusato di aver ucciso la propria ex fidanzata Barbara Brandolini, di 27 anni, a luglio del 2008

È stata ridotta in appello a tredici anni e quattro mesi la condanna per omicidio volontario nei confronti di Massimiliano Pippia, il ventiquattrenne accusato di aver ucciso la propria ex fidanzata Barbara Brandolini, di 27 anni, a luglio del 2008 e difeso dall'avvocato Gianluca Quadri. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dai giudici della Corte d'assise d'appello di Brescia, che contrariamente alla sentenza di primo grado hanno escluso l'aggravante contestata della recidiva, portando così la pena da sedici anni a poco più di tredici: l'aggravante era motivata da una condanna avuta da Pippia per possesso di hashish alcuni anni prima, e il giudice di primo grado l'aveva ritenuta equivalente, nel conteggio della pena, alle attenuanti.

l fatto risale alla fine di luglio del 2008: Massimiliano Pippia, ora detenuto in casa di cura in quanto ritenuto parzialmente incapace di intendere e di volere, secondo quanto ricostruito dalla pubblica accusa, aveva raggiunto la ragazza nella sua abitazione in via Gasparini, nel quartiere della Celadina, e lì l'aveva uccisa soffocandola. Quindi aveva portato il corpo nel suo appartamento, in via Pizzo Recastello e lo aveva lasciato lì, dandosi alla fuga. Solo a quarantotto ore di distanza era stato arrestato alla stazione ferroviaria di Trieste con l'accusa di omicidio volontario, e quindi portato in carcere.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 12 maggio

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