Attentato sventato contro Ibm
2 bergamaschi rinviati a giudizio

Sono stati rinviati a giudizio e andranno quindi a processo i due anarchici bergamaschi che, insieme a uno svizzero residente in Italia, sono accusati di aver preparato un attentato contro il Centro di ricerca sulle nanotecnologie di Ibm a Ruschlikon.

Sono stati rinviati a giudizio e andranno quindi a processo i due anarchici bergamaschi che, insieme a uno svizzero residente in Italia, sono accusati di aver preparato un attentato contro il Centro di ricerca sulle nanotecnologie di IBM a Ruschlikon. L'atto di accusa è stato trasmesso al Tribunale penale federale a Bellinzona il 6 maggio scorso.

I due bergamaschi sono Silvia Guerini e Costantino Ragusa e il fatto risale al 15 aprile 2010. I due, insieme a Luca Bernasconi, elvetico che lavora in Italia come agricoltore, sono stato fermati vicino a Zurigo. Nella loro auto la polizia elvetica aveva trovato materiale esplosivo e un volantino di rivendicazione che aveva fatto subito sospettare alle autorità un progetto di attentato.

Silvia Guerini, 29 anni, è nota alle forze dell'ordine: era stata arrestata nel 2001 e poi assolta in Cassazione lo scorso anno dall'accusa di aver incendiato un ripetitore televisivo sulla Maresana. Al momento dei controlli della polizia elvetica, la Guerini portava su di sè due cariche di esplosivo per un peso complessivo di 476 grammi.
L'altro bergamasco è Costantino Ragusa, 33 anni, uno dei leader de «Il Silvestre», gruppo anarco-ecologista con sede prima a Pisa e poi a Ivrea, dove ha cercato di diffondere il giornale «Terra Selvaggia - Pagine Anticivilizzatrici».

Entrambi, dopo aver lasciato Bergamo, erano stati indagati anche nel 2006 con l'accusa di aver partecipato ad attentati a un traliccio dell'alta tensione e a un'agenzia di lavoro interinale in Toscana.

L'inchiesta che ha portato ora al rinvio a giudizio è condotta dal Ministero pubblico della Confederazione svizzera insieme alla polizia giudiziaria federale e ha permesso di rilevare che le tre persone, provenienti da Bergamo, erano entrate separatamente in Svizzera il 14 e 15 aprile 2010. Presumibilmente, l'esplosivo è stato introdotto illegalmente dalla frontiera nei pressi di Brissago e i tre, successivamente e con un'automobile a noleggio, si sono poi recati dal Ticino verso l'area di Zurigo. A circa tre chilometri dall'obiettivo dell'attentato sono stati quindi fermati e arrestati.

Da allora le tre persone sono in carcere preventivo. L'accusa è di atti preparatori punibili di un incendio intenzionale, occultamento e trasporto di materie esplosive e commercio non autorizzato (importazione) con esplosivi.

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