Trasporti pubblici: ancora proteste
per il taglio delle corse giornaliere

In redazione è arrivata un'altra lettera di protesta sul tema trasporto pubblico per il taglio delle corse giornaliere che servono paesi come Cenate Sopra, Cenate Sotto e Zandobbio. Ora sono garantite soltanto tre corse quotidiane, nonostante l'aumento delle tariffe.

«Spettabile redazione, scrivo queste righe per denunciare le gravi carenze che stanno sempre più caratterizzando il servizio del trasporto pubblico nella Bergamasca. Nonostante un pur ragionevole aumento delle tariffe nel 2011, "per far fronte ai tagli" dal 28 marzo sono state soppresse svariate corse extraurbane giornaliere ed altre che collegano Bergamo a località della Provincia strettamente legate al "turismo del weekend"».

«Rimandando ad altra sede il ruolo del trasporto pubblico nel rilancio del turismo legato ai voli low cost del nostro aeroporto, voglio rendere pubblico e denunciare il peggioramento nella qualità di vita che la soppressione di una di queste corse ha causato nella mia vita e in quella di tante altre che, come me, hanno lo svantaggio di abitare in comuni poco popolosi e "a due passi" dalle principali arterie di collegamento con la città».

«Cenate Sopra, Cenate Sotto e Zandobbio sono paesini in cui oggi sono garantite solo tre corse giornaliere e "i due passi" dalla fermata più vicina sono ben quaranta minuti di cammino. Per fortuna almeno il tepore del sole in questi giorni ci aiuta ma non sarà sempre clemente e la passeggiata salutare diventerà presto un supplizio da sopportare… Per colpa di chi?».

«Perché tagliare una corsa che è garantita da ben cinquant'anni? Perché controllare a tappeto abbonamenti e biglietti solo ora dopo che per anni gentaglia (non certo pendolare) si è permessa di viaggiare gratis di insultando pure i pochi autisti che avevano il coraggio di ribellarsi? Chissà perché in questi giorni di controlli non si vedono certe facce sui pullman. Purtroppo devo quindi constatare con rabbia che chi ci rimette è sempre e solo chi fa solo il proprio lavoro con diligenza».

Lettera firmata

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