Treni, ragazzo multato di 200€
per una differenza di 3,7 km

«Vorrei condividere con i lettori la disavventura capitata a mio figlio Luca, che lunedì mattina 28 marzo ha preso, assieme alla sua classe, il treno Bergamo-Milano delle 7,50, per una gita scolastica. Ed è stato multato».

«Vorrei condividere con i lettori la disavventura capitata a mio figlio Luca, che lunedì mattina 28 marzo ha preso, assieme alla sua classe, il treno Bergamo-Milano delle 7,50, per una gita scolastica. Arrivato alla stazione di Bergamo, ha regolarmente acquistato e obliterato un biglietto da 50 km».

«Al momento della verifica, però, il controllore lo ha contestato, dato che la distanza tra Bergamo e Milano Centrale è di ben 3,742 Km superiore al suddetto biglietto, secondo i dati ufficiali FS. Da notare che la tratta Bergamo-Milano Lambrate è di 49,669 km. Risultato? Biglietto non valido, multa di 200 euro, disagi e ritardi per tutta la classe, gita a Milano rovinata».

«Se guardiamo il regolamento, lo zelante controllore ha agito in maniera ineccepibile. Ha punito, in maniera esemplare, un ragazzo di 16 anni, reo di non essersi accorto della differenza di 3,742 km e di non essere esperto di stazioni e di distanze. Non certo di aver tentato di "fare il furbo" (credo il "risparmio" sia stato nell'ordine di 0,50 euro)».

«Ma il regolamento non può arrivare dappertutto. Serve anche il valore umano. E io, malgrado mi sforzi, in questa vicenda non riesco proprio a trovarlo, anzi: a giducare da come è stata gestita la situazione, anche e soprattutto a livello (dis-)umano, mi viene in mente l'antico adagio: la legge, coi nemici si applica e con gli amici si interpreta».
 
«È questo il rapporto che Trenitalia vuole avere con i suoi clienti?
Infine, una domanda sorge spontanea: dietro questo zelo e questa solerzia al limite della protervia, non si cela forse un buco di capacità gestionale e relazionale e un drammatico bisogno di fare cassa a tutti i costi? Siamo tutti avvisati...».
Lettera firmata

I COMMENTI
Dopo la pubblicazione della lettera ci ha scritto un altro lettore del nostro sito: «In quanto testimone del fatto, devo difendere lo zelante controllore: che di per sé è assolutamente zelante, ma in questo caso non ha torto. L'innocente ragazzino, infatti, ha prima rifiutato di pagare il prezzo del biglietto normale (di cui era sprovvisto), poi ha cercato di fare fesso il controllore nascondendosi nel bagno del treno. A quel punto ditemi voi come vi sareste comportati. Io avrei applicato il regolamento alla lettera».
Lettera firmata

Ho letto la lettera del padre del ragazzo multato con la precisazione del viaggiatore che ha smentito le affermazioni del padre (questi genitori troppo molli con i figli…) con argomentazioni molto plausibili. Mi complimento con il controllore che ha fatto il suo dovere. Saluti.
Giovanni - Treviglio

Un altro lettore chiede coerenza: «Le Fs fanno pagare più del dovuto»
«Egregio direttore, per quanto riguarda il fatto successo del ragazzo multato di euro 200 per aver tentato di fare il furbo - a detta di persona che era testimone, quindi credibile - va detto che qui non c'entrano la sporcizia o i ritardi dei treni che i pendolari subiscono ogni giorno. Per fortuna io non ne faccio parte: sono un appassionato di ferrovie ma sicuramente non sono ottuso per capire quello che passa la gente sui nostri treni.
Il controllore da un lato ha fatto bene ad essere zelante. Se voleva fare sul serio avrebbe dovuto però contestare al cliente i 56 km che ci sono tra Bergamo e Milano Centrale. Se dice che sono 53, ho dei seri dubbi sulla sua competenza.
Sempre in buona fede, il ragazzo in questione dovrebbe - sempre secondo il mio parere - chiedere scusa al contollore, per un gesto umano e di coscienza.
Ma siccome, dite bene, la legge non ammette ignoranza, come mai migliaia di cittadini che percorrono la tratta tra Milano e Roma Termini gia dai tenpi della direttissima Firenze-Roma da quasi trent'anni continuano a pagare i 632 km che l'orario ferroviario riporta, ma che in realtà sono 70 in meno?
Le Fs si giustificano dicendo che sono i km della famosa linea lenta: ma se una persona paga fior di soldi e usufruisce della linea nuova, questa è molto piu corta ed è un'ingiustizia.
Quindi, se è giusto fare pagare i 200 euro a quel ragazzo, si rinborsino prima milioni di persone che hanno pagato di più, come quelli della Roma-Milano.
Perché se non sono coerenti i vertici delle Ferrovie, non bisogna neppure  fare piu caso a chi paga 50 centesimi in meno. Perchè - dentro e fuori dai tribunali - è scritto a chiare lettere «la legge è uguale per tutti».
Ma nei fatti non mi sembra. Provate invece ad andare sulla Bergamo-Brescia: sempre senza controllori, lì si che si viaggia gratis».
Gianluigi

© RIPRODUZIONE RISERVATA