La Carovana antimafie a Bergamo
Un seminario anche a Cisano

Il 1° aprile la Carovana internazionale antimafie arriva nella provincia di Bergamo per parlare di lavoro. Appuntamento anche a Cisano Bergamasco dove il 31 marzo alle 21 è previsto un incontro dal titolo «Uniti contro tutte le mafie».

Il 1° aprile la Carovana internazionale antimafie 2011 arriva nella provincia di Bergamo. Quest'anno si discuteranno problemi legati al lavoro e i temi della memoria e dei beni confiscati. La tappa di Bergamo si inserisce nella Carovana antimafie della Lombardia che partirà da Milano il 31 marzo e lì tornerà, per concludersi, il 6 marzo. Visiterà le città di Milano, Bergamo, Cremona, Sondrio, Lecco, Como, Monza, Pavia.

La tappa di Bergamo si articola in tre iniziative che affronteranno i temi del lavoro, del rapporto con la politica e con le istituzioni e della diffusione del fenomeno mafioso. Alle 9.30 all'auditorium della Banca di Credito Cooperativo di Treviglio si svolgerà un dibattito pubblico dal titolo «Il lato oscuro del lavoro» che affronta il tema della legalità e della sicurezza nel realizzare le grandi opere collegate con l'evento dell'Expo 2015. L'imperativo degli organizzatori della Carovana è quello di discutere con i soggetti interessati, cioè Prefetto di Bergamo, consorzio Bbm, organizzazioni sindacali, Direzione regionale del lavoro, mondo finanziario e stampa, come sia possibile realizzare opere pubbliche nella massima legalità e senza azioni illecite (tra cui quelle mafiose sono una consistente ma non esclusiva parte). Argomento sotto analisi il caso della Brebemi.

Alle 13, a seguire, il pranzo nella mensa dei cantieri della Brebemi a Cassano d'Adda, località Cascine San Pietro. I partecipanti al dibattito pranzeranno con i lavoratori e questo momento conviviale ha lo scopo di avvicinare fisicamente, nell'azione quotidiana del nutrirsi, i vari soggetti che sono coinvolti nella sfida alla legalità (dalle istituzioni alle controparti) con chi lavora e suda il proprio salario sul cantiere.

Alle 15, poi, la Carovana antimafie incontrerà la Giunta e il Consiglio comunale a Palazzo Frizzoni a Bergamo. Esporrà le proprie ragioni, i propri obiettivi e le proprie disponibilità a collaborare, nei fatti, al contrasto del fenomeno. Infine alle 21, al Centro studi La Porta di viale Papa Giovanni XXIII 30, a Bergamo, si svolgerà l'iniziativa dal titolo «La presenza invisibile delle mafie in Lombardia». Con la presentazione del libro «Alveare» di Giuseppe Catozzella si cercherà di spiegare quale dimensione il fenomeno ha raggiunto nella nostra regione. Interverrà oltre all'autore, il referente di Libera della Lombardia, Lorenzo Frigerio, che racconterà il lavoro di «trincea» che l'associazione ha svolto e che è impegnata a svolgere. Le connessioni tra malavita e mondo del lavoro saranno affrontate da Ivan Comotti della Cgil Lombardia. La Carovana Internazionale Antimafie sarà presentata da Massimo Cortesi dell'Arci mentre coordinerà la serata e il dibattito Francesco Breviario della Cisl Lombardia.

Si parla di lotta alla mafia anche a Cisano Bergamasco dove il 31 marzo alle 21 nella sala consiliare del Comune è previsto un incontro dal titolo «Uniti contro tutte le mafie» in cui si discuterà di criminalità organizzata e di come sia possibile e doveroso attivarsi per produrre gli anticorpi in grado di impedirle di attecchire e inquinare il tessuto socio-economico. Alla tre giorni, cui aderiscono i sindacati delle costruzioni e dei bancari della Cisl (Filca e Fiba) e il Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori di polizia), parteciperanno anche padre Antonio Garau, da anni impegnato nella lotta antimafia, e i ragazzi di Jus Vitae di Palermo, che porteranno la loro preziosa testimonianza. «La lotta alla mafia è la sfida per tutta la società italiana, ma in Lombardia ormai si tratta di un'emergenza - spiega Battista Villa, segretario regionale della Filca Cisl Lombardia -. La crisi ha aggravato le condizioni di resistenza alle mafie, con le imprese assai più ricattabili e i lavoratori assai più fragili: occorre un nuovo patto sociale contro le mafie, in grado di impedire che i boss siano ancora più forti e che siedano al tavolo delle trattative. Da adesso all'Expo dobbiamo provare tutte le strade per bloccare i clan, animando una nuova primavera di unità nazionale». A indicare la via è il Progetto San Francesco, costituito da Filca, Fiba e Siulp per promuovere la cultura della legalità dal nord al sud.

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