Come dice un proverbio, «la confidenza fa perdere la riverenza». Vero, ma forse le procedure stabilite per «chiunque intenda conferire» con il neocomandante della polizia locale, Paolo Cianciotta, non sono il massimo della comodità. La disposizione è datata 31 gennaio, e facile che abbia avuto la sua parte nel mal di pancia del corpo. Comunque latente di suo da mo'...
Le fattispecie previste sono tre: questioni «personali inerenti stati di salute, condizioni di famiglia, altre questioni riservate inerenti alla persona», «inerenti il servizio» e «di servizio attinente situazioni particolari che inficiano sulla sicurezza e le modalità dello stesso o dell'operatore proponente». Dunque, uno prende, va dalla segretaria, bussa e chiede permesso? Giammai. Nel primo caso la richiesta va messa in busta chiusa, siglata e sigillata da consegnare al vice. Che per ora non c'è, quindi al capo ufficio comando. La medesima «va siglata esternamente dal capo divisione con la sola finalità di fargli prendere conoscenza dell'attivazione della procedura. La trattazione sarà poi consegnata dall'istante immediatamente al vicecomandante (che non c'è, quindi a chi di dovere...) che tratterà la questione con le garanzie della massima riservatezza». In pratica al comandante non ci arrivi.
Ipotesi b, questioni sul servizio. Tranquilli, la richiesta di conferimento «dovrà essere predisposta in forma libera». Ma indicando «le considerazioni dell'agente controfirmate per presa visione dal capo divisione». Quest'ultimo dovrà istruire la pratica entro 48 ore con «nota d'accompagnamento nella quale espliciterà osservazioni sullo scritto» per consegnare poi il carteggio al vicecomandante (che come sopra non c'è ancora...) che provvederà immediatamente ad inoltrarlo al comandante che «fisserà successivamente data e modalità dell'incontro».
Last but not least, la terza fattispecie. Qui si segue la strada diretta, ovvero si va dalla segreteria del comandante chiedendo con urgenza un appuntamento. «Trattasi di situazione in cui l'operatore ritenga di cercare un conforto, un ausilio o una tutela nella persona del comandante». Ovviamente «si tratta di una procedura eccezionale e delicata». Insomma, maneggiare con cura perché «l'impiego sarà poi valutato anche nei confronti dell'operatore proponente». Toc toc, davvero sicuri di voler parlare col comandante?
Dino Nikpalj
© RIPRODUZIONE RISERVATA