A Stezzano brillano i quattro stelle

A Stezzano brillano i quattro stelleCantieri aperti per due hotel in via Santuario e via Comun Nuovo. In tutto 240 posti letto

Uno spunta arrivando dal santuario della Madonna dei Campi, all’ingresso del centro abitato di Stezzano, sul lato destro della strada, poco dopo l’incrocio con viale Europa. Di fronte si intravede il parco della Brembo, là dove un giorno sorgerà il Kilometro rosso. L’altro domina con tutta la sua imponenza la rotatoria che da Comun Nuovo immette nel centro di Stezzano. Qui il verde la fa in assoluto da padrone, con campi di granoturco, serre e antiche cascine nelle vicinanze. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, questa volta non si tratta di nuovi complessi residenziali o piccoli condomini - si ricorda che, solo pochi mesi fa, considerato l’alto numero di cantieri in attività sul territorio, Stezzano era stata soprannominata proprio su queste colonne il comune delle gru -, bensì di alberghi. Il primo, della Linofin srl di Stezzano, si chiamerà «Art Hotel» e sarà pronto entro la fine di quest’anno. L’altro, come già si legge sul muro di pietra che fa da gigantesca insegna, «Grand Hotel del Parco» e verrà probabilmente inaugurato dall’Iba srl di Comun Nuovo prima della fine della prossima estate. Queste due nuove ed eleganti strutture (in entrambi i casi si tratta di quattro stelle) porteranno nel giro di pochi mesi a quattro il numero degli hotel presenti sul territorio stezzanese. Quattro, che poi significa, in un colpo solo, il doppio di strutture di ricezione operanti nel comune dell’hinterland. Gli altri due infatti, lo ricordiamo, sono l’Albì (lo storico due stelle di via Zanchi sorto a fine degli anni Settanta e che dispone di 13 camere) e il «Pegaso» (il quattro stelle di via Boito, oggi dotato di 48 stanze, in attività dal 1996).

Tornando alle due new entry alberghiere, innanzitutto c’è da dire che tanto per l’«Art Hotel» quando per il «Grand Hotel del Parco» si tratta di strutture di grande portata (conteranno rispettivamente 84 e 44 camere, per un totale di 240 posti letto), di stile ricercato (l’arredamento, rivelano gli architetti che stanno curando i rispettivi progetti, mescolerà stile classico e moderno). Essendo entrambe destinate a un pubblico manageriale e di professionisti, saranno dotate di servizi «extra» come probabili centri fitness e magari - com’è nei programmi della Linofin - anche di postazioni Internet e scrivanie «affittabili» per incontri di lavoro dell’ultimo momento e aperti a prestarsi come elegante contenitore, oltre che per convegni e meeting, anche per iniziative di carattere culturale e ricreativo.

La struttura di ricezione di proprietà della Linofin si sviluppa su tre piani, cui si aggiunge una zona mansardata, dispone di una decina di suite (piccoli appartamenti dotati di angolo cottura, dal momento che l’albergo non prevede un servizio ristorazione, se non limitato alla prima colazione). «Anche l’arredamento - conclude Finazzi - sarà un mix tra classico e moderno e non mancheranno alcune particolarità. Percorrere i corridoi sarà un po’ come visitare una galleria di quadri: ogni porta infatti raffigurerà la riproduzione di dipinti famosi, dagli impressionisti a Picasso».

A differenza del precedente, il «Grand Hotel del Parco» garantirà il servizio ristorazione, anche se riservato agli ospiti dell’albergo. Delle 44 camere complessive (di cui otto singole), sono previste anche due suite, ossia stanze dotate di zona soggiorno, zona letto e bagni più grandi e con rifiniture particolarmente raffinate. Ma punta di diamante della struttura quattro stelle di via Comun Nuovo sarà il grande parco di cinquemila metri quadrati, che ospiterà piante locali e non, cespugli e fiori, colorata cornice per i percorsi relax e le passeggiate degli ospiti. «Di fronte all’ingresso inoltre - spiega l’architetto Rino Cattaneo - sorgerà una fontana, i cui giochi d’acqua impreziosiranno ulteriormente l’entrata dell’hotel. Con questo progetto, abbiamo puntato tutto sulla qualità». Al di là del livello, rimane il fatto che Stezzano, oggi, sta mettendo a segno il suo primo poker della storia in fatto di strutture ricettive. Ma cosa ha portato due nuove aziende a investire proprio su questo territorio, caratterizzato tra l’altro dalla presenza già di due alberghi? «La richiesta di questo tipo di strutture - commentano Stefano Oberti e Paolo Crippa, rispettivamente sindaco e assessore alla Gestione del territorio del Comune di Stezzano (lista "Stezzano ’99") - mostra chiaramente il crescente interesse verso un territorio ricco di grandi potenzialità: innanzitutto le ville nobiliari e il santuario, e poi le cascine, i reticoli idrici delle rogge, i filari e le strade campestri sono elementi che ancora oggi disegnano un paesaggio agricolo ricco di fascino. A questo si deve inoltre aggiungere il vivace dinamismo imprenditoriale di cui si caratterizza la zona, ben rappresentato, a livello internazionale, dal parco scientifico tecnologico "Kilometro rosso"».

(18/08/2004)

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