Cinquant’anni di giornalismo maestro e amico di tanti colleghi
Maestro e amico per tanti colleghi e per i giovani che sono passati dalla sua redazione. Questo è stato Renato Possenti: un simbolo del giornalismo bergamasco e non solo. Avrebbe compiuto 77 anni tra pochi giorni. Per oltre 40 anni ha guidato, come soltanto lui sapeva fare, la squadra dei cronisti del nostro giornale. Cominciò giovanissimo al Popolo cattolico di Treviglio, e dalla sua città fu corrispondente per L‘Eco di Bergamo, negli anni tra il ‘45 e il ‘50. Monsignor Spada lo chiamò in sede a L‘Eco sul finire degli anni ‘40 e, dopo il servizio militare al distretto di Treviglio, entrò in pianta stabile in quello che divenne il quotidiano della sua vita, nel 1954.Giornalista professionista dal primo gennaio 1958, divenne capocronaca de L‘Eco di Bergamo nei primi anni sessanta e al giornale visse una lunga e brillante carriera giornalistica. Renato Possenti fu anche tra i primi a dare vita al telegiornale di Bergamo Tv. Grande appassionato di viaggi, ha visitato oltre 80 Paesi nel mondo. Gli era rimasto un sogno: l‘Alaska e la Nuova Zelanda. Riservato, schivo, ma sempre pronto alla battuta, molti colleghi lo ricordano per la sua simpatia. Per i bergamaschi Renato Possenti è stato anche, per anni, l‘inconfondibile voce del Gazzettino Padano; suoi i servizi del Tg3, così come sue, per molto tempo, le innumerevoli corrispondenze per l‘Ansa, l‘Avvenire, Il Giorno, Il Giornale di Montanelli e altre testate nazionali.Era in pensione, dalla metà degli anni ‘90, ma non aveva mai smesso di lavorare. Nato a Treviglio il 29 settembre 1930, era malato da qualche mese. È morto nella sua abitazione a Bergamo. Lascia nel dolore la moglie Marisa, i tre figli e gli undici nipoti. I funerali saranno celebrati giovedì 20 settembre alle 10.30, nella parrocchia di San Paolo.(18/09/2007)
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