Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 03 Marzo 2011
Federconsumatori e servizio idrico
Beffa per chi deve avere il rimborso
Federconsumatori Bergamo denuncia ciò che si sta perpetrando a danno dei contribuenti del servizio idrico integrato. La questione riguarda l'applicazione della sentenza della Corte Costituzionale che prevede il rimborso di quanto ingiustamente pagato dai cittadini.
Federconsumatori Bergamo denuncia ciò che si sta perpetrando a danno dei contribuenti del servizio idrico integrato. La questione riguarda l'applicazione della sentenza della Corte Costituzionale che prevede il rimborso di quanto ingiustamente pagato da quei cittadini che non fruivano del servizio di depurazione delle acque ma erano tassati ugualmente: anche se sul loro territorio il depuratore non c'era oppure non funzionava.
Addirittura sono stati costretti a pagare anche se non esisteva il collegamento fognario. In ogni caso, ancora una volta, da chi ci governa, pare sia stato trovato il modo di non gravare sui gestori che nel tempo incassarono denaro indebitamente.
L'escamotage è il seguente: se una parte del territorio in cui vivono coloro che devono avere il rimborso è provvisto di depuratore, i soldi che dovranno essere restituiti saranno messi a carico di chi già negli anni precedenti alla sentenza della Suprema Corte fruiva del servizio.
Ossia: se i nuclei familiari di un Comune fossero 1.000 e di questi in 100 non avrebbero dovuto pagare il canone di depurazione in quanto gli scarichi delle loro abitazioni non erano collegati al depuratore, prossimamente (con calma, dopo che saranno stati eseguiti i doverosi conteggi) a questi ultimi (i 100 che hanno pagato ingiustamente) sarà rimborsata la somma versata, ma, e qui sta la «furbata», i soldi che riavranno saranno addebitati ai 900 che il servizio l'avevano e lo pagavano già.
In sostanza ci vorrebbero anche convincere che la colpa della sbagliata riscossione dei canoni non è di chi li impose, ma è dei «900» che per anni non avrebbero versato il dovuto. Anche per questi motivi ribadiamo che la questione «tariffaria» dovrebbe essere esaminata oltre che dai Gestori e dai committenti pubblici, anche dalle associazioni di tutela e rappresentanza degli utenti.
Altro «cavillo» da tenere in considerazione è quello per cui il credito di chi ritiene di avere diritto alla restituzione dei soldi va in prescrizione dopo 5 anni. Questo significa che per sperare in un futuro indennizzo si devono interrompere i termini e fare richiesta di rimborso al più presto. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere agli sportelli di Federconsumatori Bergamo.
Federconsumatori Bergamo
© RIPRODUZIONE RISERVATA