Yara, monta la polemica
Silenzio stampa per i volontari

Mentre le indagini attendono i preziosi esiti dell'esame autoptico sui resti di Yara Gambirasio, monta la polemica sull'accuratezza delle ricerche svolte per quasi tre mesi di fila dai volontari e dalle forze dell'ordine.

Mentre le indagini attendono i preziosi esiti dell'esame autoptico sui resti di Yara Gambirasio, monta la polemica sull'accuratezza delle ricerche svolte per quasi tre mesi di fila dai volontari e dalle forze dell'ordine. Dopo le prime indiscrezioni su una certa confusione nella mappatura delle aree battute, è stato imposto il silenzio stampa a tutti i volontari, che in questi giorni erano stati ampiamente intervistati dai mezzi di informazione.

La notizia è trapelata dopo che è stata negata l'autorizzazione a un gruppo di volontari cui era stato chiesto di partecipare a una trasmissione televisiva in diretta dall'ex centro di coordinamento delle ricerche. Una iniziativa, questa, che sembra sottendere un certo nervosismo, e ora i volontari, prima grande «bocca della verita» delle indagini, staccano il telefono o rispondono scuotendo la testa e allontanandosi.

«Non è giusto che vengano dette queste cose - commenta però uno di loro fuori da denti - noi ci siamo fatti un mazzo così per quasi tre mesi e non ci possono tirare una croce addosso perchè non siamo professionisti. Io faccio un altro mestiere e quando arrivo a casa sono stanco morto».

«Noi siamo manovalanza - gli fa eco un altro con in testa un cappello da ex alpino - , come veniamo usati non dipende da noi. Lo sapevo che alla fine avrebbero fatto lo scaricabarile su di noi». Nel campo incolto ai margini della zona industriale di Chignolo, dove è stato trovato il corpo di Yara, le ricerche sono arrivate il 12 dicembre scorso ma, secondo indiscrezioni, pur avendo battuto varie porzioni dell'area, non sarebbero state nel luogo dove poi sono stati scoperti i resti.

Sul fronte della polemica per le ricerche, sembra che il 12 dicembre scorso i volontari della Protezione civile avessero in effetti battuto la zona di via Bedeschi – come testimoniato anche da un servizio della Rai di quel giorno – ma non, nello specifico, l'appezzamento di terreno dove probabilmente già c'era Yara. I volontari avevano infatti setacciato il terreno confinante, sul lato ovest.

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