Cronaca
Sabato 19 Febbraio 2011
L'Isolotto cambia faccia
Tra le idee anche una fattoria
L'Isolotto di Ponte San Pietro è molto caro ai suoi abitanti:lo ha dimostrato la grande partecipazione alla presentazione del progetto «Parco dell'Isolotto», proposto dai comitati civici.
L'Isolotto di Ponte San Pietro è molto caro ai suoi abitanti: lo dimostrano non solo il secondo posto, il settimo e il trentanovesimo nella classifica rispettivamente bergamasca, lombarda e nazionale dei «Luoghi del cuore 2010» stilata dal Fai, ma anche la grande partecipazione alla serata pubblica per la presentazione del progetto «Parco dell'Isolotto», proposto dai comitati civici «Altra Ponte» e «Amici dell'Isolotto» in collaborazione con Legambiente, Italia Nostra, WWF e Fai. Un luogo che occupa una superficie di circa 150 mila metri quadrati, delimitata dal torrente Quisa ad est, dal fiume Brembo ad ovest e dalla loro confluenza a sud.
L'isolotto è costituito da tre zone. La prima, che si trova a nord, è demaniale, già aperta al pubblico ed oggetto di bonifica recente da parte dei volontari dei comitati e delle associazioni. Sono stati ripristinati sentieri, ripulita l'area e si sono promosse visite guidate per riportare i pontesampietrini a godere di nuovo di una zona che, se abbandonata, rischia di diventare terra di nessuno. Il progetto prevede di trasformarla in parco pubblico con area picnic.
La proposta, per l'area privata, è che questa diventi una «zona naturalistica» senza operare interventi, ma mantenendo le caratteristiche di biodiversità riconosciute come peculiari dagli esperti dell'Orto Botanico di Bergamo, dalle associazioni ambientaliste, dalla Regione e dalla Provincia. Nell'Isolotto, unica area boscata di Ponte, fioriscono otto tipi rari di orchidea spontanea.
La terza zona, nella parte a sud dell'Isolotto, vede la presenza di una piccola azienda agricola a conduzione familiare. «Il progetto immagina di potenziare l'attività di tipo didattico, considerato che i bambini delle scuole già ora visitano la fattoria» ha precisato Nicola Leidi, uno degli estensori del progetto. L'intervento complessivo prevede di recuperare i percorsi pedonali, carrabili e sulle balze fluviali esistenti oltre che l'installazione di bacheche informative, punti di osservazione; in particolare è avvertito come necessario un ponticello che permetta l'attraversamento del Quisa a sud e connetta l'Isolotto al parco del Brembo Sud, che fa parte del Plis esistente.
Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 19 febbraio
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