Ospedale nuovo, Pd e IdV sui ritardi:
«Non se ne discuta solo sui giornali»

Fa discutere l'ufficializzazione, da parte del direttore generale dei «Riuniti», Carlo Nicora, del nuovo rinvio dell'apertura del nuovo ospedale di Bergamo. Sul fronte interviene il Pd e Italia dei Valori.

Fa discutere il mondo politico bergamasco l'ufficializzazione, da parte del direttore generale Carlo Nicora, del nuovo rinvio dell'apertura del nuovo ospedale di Bergamo. Sul fronte interviene il Pd e Italia dei Valori.

«Un'altra proroga per il nuovo ospedale: i tempi si allungano rispetto, e di trasloco si parla per il 2012. I motivi di sicurezza, l'interesse ad operare in una struttura pienamente funzionale, l'impossibilità (sembra) di poter procedere al collaudo sono ragioni indiscutibili, così come è indiscutibile la necessità di fare chiarezza in merito alle responsabilità . Nell'attesa, noi continuiamo a sperare che la primavera del prossimo anno sia una data e definitiva. Bergamo attende da tempo quest'opera e merita di averla». Cosi Elena Carnevali, capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Bergamo, che chiede che «si torni a discutere della destinazione di largo Barozzi e non solo sui giornali: servono maggiori certezze e più trasparenza sul futuro del vecchio ospedale».

«Largo Barozzi - scrive la Carnevali -  attende da troppo tempo di conoscere le sue sorti. L'ultimo collegio di vigilanza, luogo in cui discutono i sottoscrittori istituzionali dell'accordo di programma, porta la data del 16/7/2009 e l'ultima segreteria tecnica è di maggio 2009. Il bando di gara andato deserto del settembre 2009, e poi il vuoto informativo e di iniziativa. La domanda viene spontanea: perché l'amministrazione di Bergamo su cui “grava” la scelta di ridestinare ad altra vocazione urbanistica l'attuale ospedale non chiede con forza al presidente della Regione Roberto Formigoni, non solo attraverso la stampa, di convocare il Collegio di vigilanza per conoscere i tempi certi, le ragioni e le motivazioni di sedici lunghi mesi di attesa e le modalità con cui si intende procedere? Perché l'amministrazione di Bergamo, viene a conoscenza dell'ipotesi, peraltro già tramontata, di frazionare per lotti il bando di gara attraverso una puntata televisiva, dall'assessore regionale all'Urbanistica, il bergamasco Daniele Belotti ? Credo che sia necessario riportare nelle sedi e nelle procedure istituzionali, che non sono formalità, la discussione dell'accordo di programma e delle scelte urbanistiche relative all'area dei Riuniti. È una richiesta esplicita, un “suggerimento” che offriamo a chi governa la città. Questo - conclude la Carnevali - permetterebbe anche di verificare se le condizioni dell'ultimo atto integrativo sono ancora attuali e praticabili, e di discutere in modo sereno e trasparente con la città il suo futuro certo».

Della questione si occupa anche il consigliere regionale dell'Italia dei Valori, Gabriele Sola, che lo scorso mese di settembre ha depositato «un'interrogazione indirizzata agli assessori bergamaschi Belotti e Raimondi in merito alle infiltrazioni che stanno ritardando la chiusura dei lavori all'ospedale Beato Giovanni XXIII. Cinque mesi dopo, ancora nessuna risposta».

Sola, dopo aver appreso delle dichiarazioni rilasciate alla stampa locale dal nuovo direttore dell'ospedale di Bergamo Carlo Nicora, non ha dubbi: «Qualcuno ha gravi responsabilità per quanto sta succedendo. Non è ammissibile che la Regione liquidi la questione con un sopralluogo dei due assessori bergamaschi».

«Le recenti dichiarazioni di Nicora - prosegue Sola - dimostrano che c'è ben poco da ridere, anche per la Regione, visto che la struttura è in "project and construction management" a carico di Infrastrutture Lombarde spa, società interamente partecipata da Regione Lombardia e che la Regione stessa ha un ruolo di controllo nelle opere di sanità pubblica. A quando una risposta che, magari, indichi nomi e cognomi dei responsabili di quest'assurdo caso di inefficienza?».

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