La replica garbata di un lettore
«La montagna è bella e di tutti»

«Buongiorno, con grande rammarico, ancora una volta, devo constatare che alcune categorie (alpinisti/escursionisti) si pongono paladini della montagna a discapito di altre categorie. Mi riferisco naturalmente alla lettera aperta in questione».

«Buongiorno, con grande rammarico, ancora una volta, devo constatare che alcune categorie (alpinisti/escursionisti) si pongono paladini della montagna a discapito di altre categorie. Mi riferisco naturalmente alla lettera aperta in questione, dove si evince chiaramente l'ostilità di alcuni verso chi la montagna la vive in modo diverso, ma con lo stesso rispetto».

«Leggo che secondo il Cai il mezzo meccanico tende a svilire la montagna, trasformandola in luna park... non è il mezzo meccanico a fare ciò, ma l'uomo, a qualunque categoria esso appartenga, non è infatti raro trovare rifiuti lasciati da alpinisti o solchi lasciati da cavalli (500 kg su 4 zoccoli deturpano molto di più di una motocross, quad o motoslitta...), grandi, chiassose, grigliate sui prati, etc. questo non svilisce o deturpa?».

«Leggo ancora che il principio etico del Cai prevede che la montagna debba essere vissuta esclusivamente a piedi, per godere appieno di tutto il benessere fisico e spirituale che ci trasmette... nulla da eccepire, per chi la pensa così, per altri la montagna è sci, parapendio, mountan bike, trial, quad etc. quindi per il benessere dei primi, si vieta agli altri di praticare il loro sport...?!?»

«Infine leggo: "l'approccio meccanizzato diventa di fatto una sfida CULTURALE. Il nostro approccio di alpinisti ed escursionisti è basato su una cultura del rispetto e della contemplazione. L'avventurarsi in montagna è sempre legato all'uso delle sole proprie forze. Ecco perché l'escursionismo motorizzato (così come qualcuno l'ha definito) non può rientrare nella nostra visione della montagna in quanto approccio irrispettoso e dannoso per la realtà montana"».

«Questo, a mio parere, è il chiaro rifiuto di accettare diverse forme di cultura rispetto alla priopria, forse il Cai e/o gli alpinisti tutti hanno comprato la montagna...??? Hanno qualche sorta di esclusiva...?!? No, la montagna è di tutti! E tutti, con il massimo rispetto, la devono vivere, con le proprie forze si, ma non è detto siano quelle intese dal Cai».

«Ci devono essere delle regole per tutti e devono essere fatte rispettare a tutti, la montagna va rispettata, come tutto l'ambiente, e chi non lo fa va punito, ma quella che leggo è una forma di radicalismo contro chi non la pensa come gli alpinisti, ed è una "guerra" che dura da tempo».

«Frequento spesso la Valle Camonica (Brescia), primo perché nelle nostre 3Valli ci sono pochi percorsi, secondo perché non ci sono di questi problemi. Infatti in Valle Camonica, con un semplice permesso giornaliero di 5 euro, si possono affrontare parecchie strade sterrate con mezzi motorizzati, strade ben tenute, che portano da 500 metri fin su a 2000 metri, in Val Brembana conosco solo un percorso del genere: il passo del Dordona, lo faccio almeno due volte l'anno con il mio quad, mai avuto problemi con altri escursionisti, anzi...».

«Perché qui c'è questo ostruzionismo? Perché non si può condividere la montagna bergamasca come in altre province? Perché le proposte degli escursionisti, del Cai, delle amministrazioni locali sono sempre di vietare invece che di regolamentare? La montagna bergamasca è vasta, è bella e soprattutto è di tutti!». Con stima.

Massimiliano Capelli

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