Faccia a faccia con Milano
per la fusione Sacbo-Sea

Insieme con Milano o no? La prossima settimana il quadro potrebbe essere più chiaro. In agenda c'è difatti un incontro tra i soci bergamaschi di Sacbo, i vertici di Sea (con il presidente Giuseppe Bonomi) e Mediobanca, partner della società milanese.

Insieme con Milano o no? La prossima settimana il quadro potrebbe essere più chiaro. In agenda c'è difatti un incontro tra i soci bergamaschi di Sacbo, i vertici di Sea (con il presidente Giuseppe Bonomi) e Mediobanca, partner della società milanese nel suo cammino verso la quotazione in Borsa.

Sarà sì l'occasione per capire cosa comporti la prossima entrata in Piazza Affari, ma anche per chiarire ulteriormente i contorni della rinnovata spinta milanese verso la fusione tout court Sea-Sacbo.

Di certo c'è parecchio movimento nei cieli del Nord, come conferma l'interesse della società di gestione dello scalo tedesco di Monaco di Baviera per una quota rilevante della veronese Catullo. Che controlla anche lo scalo di Montichiari ed è da tempo nel mirino della stessa Sea.

Anche per questo motivo, la posizione dei soci bergamaschi sulle avances milanesi non è una chiusura a prescindere. Tranne - forse - quella del Comune: «Il nostro approccio è e rimane freddo», commenta il sindaco Franco Tentorio. «Certo, c'è il dovere di fare tutti gli approfondimenti necessari, ma l'orientamento è far rimanere Sacbo una realtà in mani saldamente bergamasche».

Decisamente più possibilista il lato Provincia: «Ne stiamo discutendo» è la prima reazione del presidente Ettore Pirovano.

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